>>1891Disciplina e autocontrollo.
Più l'essersi esercitati a guidare anche dopo aver preso la patente. Tipo, nel parcheggio del cimitero nei giorni di chiusura, o nella strada di campagna che alle tre del pomeriggio ci trovi al massimo un trattore. Esercitarsi di retromarcia, frecce, frizione, parcheggiare tra due bicchieri di carta, robe così. Prendere padronanza stempera la tensione.
Ma è anzitutto l'autocontrollo. Contro i coglioni che guidano male, non c'è niente di meglio che l'esser capaci di scansarli e disprezzarli senza sprecare troppe energie e senza far saltare i nervi.
Abituarsi a far tardi perché c'è traffico, c'è un semaforo idiota, c'è un incidente che blocca la corsia. I coglioni che hanno percorso la statale di notte dicono che si fa in cinque minuti. È vero, la fai in cinque minuti alle due di notte, oppure in trentacinque minuti a ora di pranzo.
Inoltre, l'auto dev'essere confortevole. Calda d'inverno, fresca d'estate, sedile sempre pulito, gomme a pressione già verificata, occhiali da sole di riserva in macchina perché non si sa mai, perché devi sentirti un re, non un contadino sul trattore scassato. Perfino bottiglia vuota sotto il sedile (più uno straccio pulito per la privacy), che in caso di urgenza di minzione, non devi guidare come un forsennato o pisciare nel campo visivo di una videocamera di sorveglianza.
Guidare costa generalmente molto, e non mi riferisco a carburante e manutenzione e bollo e assicurazione. Costa molto perché un errore altrui può toglierti soldi e salute, ti lasciano 5000 euro di danni e sei fortunato se l'assicurazione te ne smolla 1500, più sei settimane fra ospedale e riabilitazione, e tutto questo dopo che avevi sempre guidato con prudenza.
Guidare è uno sport che mette a dura prova i nervi (beh, a seconda del posto in cui vivi e a seconda dell'impellente urgenza di arrivare a destinazione). Per questo cerco di guidare il meno possibile. Casa-supermercato-farmacia e ritorno. Raramente una gitarella fuoriporta, e sempre in giorno feriale e fuori ore di punta.