>Gente che non riesce a trarre vantaggio da un sistema si getta nella progettazione a tavolino di sistemi da imporre con la forza.Magari è il concetto di "rivoluzione" ad essere sovrastimato: se può essere "sensata" quando toglie tappi sociali allo sviluppo (rivoluzione francese e anche russa) è ben diverso quando si tratta di spostare semplicemente il fruitore dei frutti di una siutuazione da una classe ad un'altra.
>trovo che una delle ragioni principali del male di cui soffriamo sia nell'esteriorizzazione forsennata e nella moltiplicazione della forza spinta all'infinitoQuello che hai scritto non vuol dire un cazzo.
>nell'anormale facilità introdotta negli scambi da uomo a uomoPerché mai il "mercato" sarebbe un problema?
C'è qualcuno che ti picchia se non vai tutte le mattine a comprare i zucchini?
>non lascia più al pensiero il tempo di riprendere radice in se stesso.Come sopra, nessuno ti obbliga ad andare al mercato invece che in un monastero tibetano.
>Siamo tutti disperati per la meccanizzazione a tutti i livelli delle nostre riflessioni.Veramente no, il conformismo del pensiero non ha mai scoraggiato i pensatori originali, anzi, semmai ha fornito loro un trampolino di lancio per visioni "sopra il sistema".
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