>>21807Fratè, il solo fatto che i napoletani ci abbiano fatto una canzone
(Tammurriata Nera) lamentando che di quei casi di femmine single incinte "se ne contino a migliaia" (eufemismo arrotondato per difetto), e l'abbiano fatta in contemporanea agli eventi citando cose che sarebbero state derise se non fossero state note a tutti ("fra le comari non si parla d'altro che di questo"), già vale da solo come "fonte".
Altrimenti sarebbe come dire che
Elio e le storie tese hanno composto
Servi della gleba parlando di un fenomeno inesistente.
>>21808La vasta quantità di "Esposito" nel meridione, laddove prima era un fenomeno tutto italiano ma in percentuali assai più ridotte, dovrebbe essere un argomento sufficiente.
La commistione razziale ci mette parecchie generazioni a diluirsi, e solo in condizioni ideali di crescita della società. Crescita che quantitativamente c'è stata (il Piano Marshall, la stabilizzazione degli anni '60, il mini-benessere degli anni '70 e '80, il crollo degli anni '90 e successivi: si potrebbe dire "tutto fumo e poco arrosto", visto che a beneficiarne è stata solo una piccola percentuale di "boomer" che dal nulla ha comprato casa, l'ha passata ai figli, e questi si sono comunque rovinati a causa dei propri figli).
Napoli era uno Stato evoluto - la prima ferrovia d'Italia nel 1830, istituzioni prestigiose come il Banco di Napoli, le università di Napoli - tra cui l'istituto per gli studi Orientali, il migliore dei (pochi) in Italia, ecc. - e la povertà tenuta a freno da una fitta rete di rapporti sociali, religiosi, eccetera (e così "Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti", perché i contadini cattolici non volevano saperne di essere liberati dalla Chiesa, e i bestemmiatori venivano accolti con i forconi e i bastoni).