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Eccomi qui dopo la colazione con il Kefir Biobruni(tm) di latte intero di capra.
Sabato scorso ho provato il kefir da bere di latte parzialmente scremato di capra, del quale questa è la controparte in versione “come Dio vuole”, solo che come i più attenti di voi avranno notato c’è una definizione molto caratterizzante ed esclusiva: al cucchiaio.
Si, perché il kefir parzialmente scremato è da bere in quanto la sua consistenza è quella del normale latte leggermente addensato dalla fermentazione, mentre qui abbiamo di fronte un fermentato con una texture e densità è molto simile allo yogurt ma rimane leggermente più liquido come si vede dal video.
Proviamo a fare un confronto tra i due kefir che sebbene cambino di consistenza, alla fine la materia prima è identica così come la scheda nutrizionale (ovviamente l’intero ha più grassi e fornisce più energia), pur tuttavia notando una sostanziale differenza apparentemente.
Il kefir da bere, lo scremato, elenca negli ingredienti tutti i batteri per la fermentazione ma anche i lieviti utilizzati, al contrario il kefir intero indica due ceppi di batteri senza specificare i lieviti e indicando in modo generico “aggiunta di fermenti per kefir”, ma non è chiaro se sia stato fatto per questioni di spazio sull’etichetta o se la miscela sia leggermente diversa (o abbiano aggiunto grani di kefir).
La seconda differenza che notiamo è la maggior quantità di zucchero (lattosio) nel kefir intero, dunque sapendo che il latte di partenza è identico e che il lattosio non viene eliminato dalla scrematura dei grassi, possiamo tranquillamente dire che questa differenza risiede in una fermentazione meno spinta del kefir intero rispetto a quello scremato, probabilmente per dargli la consistenza stile yogurt, e questo lo confermo io stesso semplicemente avendo notato che in bocca il kefir scremato è frizzantino mentre l’intero non lo è.
Il kefir da bere ha un sapore acidulato ma piacevole, è come bere un bicchiere di latte un filino più denso, il sapore è quello del latte di capra ed erba, si sente la tipica nota ovina ma mitigata dal latte, essendo una bevanda dal sapore particolare può essere utilizzata in ogni momento perché la bevi dalla bottiglia (e poi con una spatolina ripulisci per staccare i preziosi residui), dal punto di vista dell’appagamento siamo a livelli bassi se consumato in purezza ma può essere aumentata aggiungendo extra come spezie tipo cannella e magari qualche fiocco di cereale che assorbendo il latte può modificare la texture, però il motivo per cui si consuma kefir non è strettamente il sapore ma per i benefici alla flora intestinale, quindi fate le vostre considerazioni personali ma considerate che il latte di capra aggiunge un quid di sapore extra rispetto alla controparte di latte vaccino.
Il prezzo di 3€ alla bottiglia (o 2.50 se preso in confezioni da 6 pezzi) lo rende costoso e adatto a consumo sporadico, che è l’uso giusto da fare dei latticini.
Qualità del latte, biologico, confezionamento in vetro e packaging di qualità elevatissima.
Sapore 7/10
Qualità 9.5/10
Utilità 9/10
Prezzo 6.5/10
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Il kefir intero al cucchiaio ha tanto in comune con il kefir da bere e quindi mi limito solo a focalizzarmi sulle differenze all’assaggio.
Innanzitutto molto apprezzata la forma del barattolo più largo proprio per il pescaggio tramite cucchiaino da caffè, barattolo che nel mio caso viene lavato e riciclato per salse e imbottigliare vari grassi sciolti, si vede che è un prodotto premium.
Setoso, lucido, bianco candido e con un impatto visivo che ricorda la glassa che ricopre le torte lucidate a specchio, quella fatta con la colla di pesce, profumi delicati e discreti, niente schiuma e bollicine: un vero gentiluomo, o meglio gentillatte.
Mangiato così com’è, niente aggiunte, è molto soddisfacente perché si impiega tempo a consumarlo e il tempo aiuta ad apprezzare meglio sapori ed a dar valore al denaro investito per questa esperienza.
La fermentazione più gentile e potenzialmente con ceppi diversi dal kefir da bere ci dà un kefir corposo, mai grasso e pesante, dolcezza raffinata che resta contenuta senza mai esporsi più del necessario, una deglutizione piena e soddisfacente, ricorda molto lo yogurt ma essendo più liquido, non molto, afferma che lui è sempre un kefir.
Consistenza e prodotto che chiede a gran voce delle aggiunte, siano i già citati cereali in fiocchi ma anche qualcosa di più lussurioso come le creme di frutta secca: ideale quella di arachidi, magistrale quella di noci pecan, magari assieme alla stessa frutta secca in granella. Aggiungete dei fiocchi di sale maldon e avrete una sorta di dolce-non-dolce al cucchiaio.
Aggiungete la frutta classica a vostro rischio e pericolo, potreste rovinare l’equilibrio aggiungendo troppa dolcezza, però se posso darvi un consiglio: aspettate qualche mese a provatelo con albicocca oppure frutti rossi. L’acidità della frutta andrà a potenziare la nota fermentata dando un tocco dolce che rimane bilanciato.
Questo kefir è ottimo a colazione o merenda, è dunque meno versatile del kefir da bere.
Considerando la forma di questo kefir al cucchiaio, il voto finale aumenta perché migliora sia il sapore che il rapporto qualità prezzo, o sarebbe meglio dire rapporto godibilità-prezzo, perciò a livello personale questa versione rimane la mia preferita.
Non potendo fare un confronto diretto non c’è un vero vincitore, visto che sono due destinazioni d’uso uguali ma all’atto pratico diverse.
Sapore 8.5/10
Qualità 9.5/10
Utilità 9/10
Prezzo 7/10
L’apporto di fermenti alla flora batterica è splendido in entrambi i prodotti, appena consumato sentirete i benefici e andare di corpo sarà una passeggiata.
Nota: il kefir da bere, essendo fermentato in modo più aggressivo, potrebbe dare qualche fastidio ai più sensibili. È questione di abituare l’intestino, poi passa.
Da Lattanon, è tutto.