No.40
Di là trovi alcuni radioamatori
No.41
>>40allora provo a chiedere anche li, grazie
No.43
>>42difficile espandere se non me ne intendo!
grazie comunque per l'aiuto
No.44
>>42espandere:
mi stanno attirando le SDR, inoltre trovo molto interessanti i progetti di LO-RA communicator.
Mi piacerebbe sperimentare con progetti tipo meshenger per creare reti di comunicazione che possano funzionare anche nel caso di down di telefonia e internet.
Inoltre mi hanno sempre attratto i walkie-talkie e vorrei provare a utilizzare radio più interessanti per quando vado in montagna per qualche giorno
No.52
Buonasera, sono un radioamatore e mi intendo di radio, radiotecnica, elettronica, addirittura software.
Il radiantismo è morto 30-40 anni fa quando gli apparati per radioamatori hanno smesso di essere roba smanettabile perché erano diventati troppo complessi e performanti. Il radiantismo oggi è un tipico imbecille che compra un fracco di roba (spesso di dubbio gusto o troppo costosa, come il 7851 da tredicimila euro), si fa qualche chiacchieratella con imbecilli a parecchia distanza, e finisce lì, aò, ce sentìmo sur vuozzappe. Come dire che ti compri un biglietto per viaggiare con Ryanair e vai dicendo in giro che sei un pilota.
Dunque, fatti illustrare quattro problemucci che ti faranno passare la voglia di cimentarti.
Il radiantismo vero, fino a 30-40 anni fa, era sperimentazione, costruzione, modifica selvaggia. Era un prendersi la soddisfazione di aver fatto la chiacchieratella con un aggeggio costruito da te, o ampiamente modificato da te per fargli fare cose che prima non poteva. Era il bello di comunicare a distanze medio-grandi usando poca potenza e strumenti poco adeguati ma ben calibrati. Erano i tempi in cui comprando una radio ti davano lo schema elettrico e perfino qualche suggerimento per moddarla. Lo schema era semplice. Le radio erano ingegnerizzate per essere facilmente riparabili e facilmente moddabili. Ogni trasformazione del segnale andava fatta in hardware, e quindi contenevano una cura maniacale per filtering, antirumore, preamplificazione, ecc., e spazio e agganci per intervenire nella trasformazione del segnale. Ed erano fatte in modo che se qualcosa non ti garbava, compravi un aggeggio esterno, di altre marche (purché rispettoso delle specifiche) e ottenere l'inottenibile. E che se si guastava un componente, la radio funzionava male ma non esplodeva.
La cinesizzazione dell'elettronica ha distrutto tutto questo. Le radio degli anni '80 avevano già uno schema elettrico talmente complicato che potevano richiederlo solo i riparatori autorizzati. A differenza degli aggeggi precedenti, cambiare un diodo o una resistenza alterava drammaticamente (e in peggio) le feature dell'apparato, perché il progetto era calibratissimo per costare poco e sfruttare per più funzioni ogni più stupido componente. Che poi è lo stesso che dire che se crepa un componentino l'intera radio smette di funzionare. Dagli anni '90 in poi le radio non si riparano più in casa - salvo, forse, pochi elementi stupidi (alimentazione, knobs, sostituzione in blocco di un'intera board).
Il secondo problema è che tutto ciò che si poteva sperimentare via radio è stato già fatto. Da piccolo mi impressionavo a sentir parlare dei collegamenti EME (Earth-Moon-Earth: sparare un segnale verso la Luna, letteralmente, calcolando in modo da farlo rimbalzare verso l'altra parte della Terra). Le conoscenze di elettronica, fisica, informatica, matematica, ecc., necessarie a fare qualcosa di sperimentale sono diventate troppo vaste per fare qualcosa di oggettivamente sfizioso. Fare radiantismo per fare ciò che tutti gli altri hanno saputo fare molto molto meglio di te, non ha senso, non c'è gusto, è solo per dire a te stesso: ehi, ora sono parte di un club immaginario formato da quelli che ci sono riusciti.
Il terzo problema è che per fare radiantismo devi abitare in un posto piuttosto alto in montagna e avere visuale libera da ostacoli per almeno parecchie decine di chilometri. In pianura, o in ambiente cittadino, o circondato da montagne, sei fritto. Il segnale degrada di metà ogni volta che colpisce un ostacolo; puoi anche sparare un kilowatt di radiofrequenza in trasmissione, ma dopo una ventina di ostacoli vali meno del cretino che con un watt trasmette dalla sua baita in montagna.
"E i ponti radio?" Sono un giocattolo per quelli che amano fare la chiacchieratella, niente di più. Il vero radiantismo non può basarsi su infrastrutture esterne. Sta tutto nelle tue mani: una radio, una fonte di energia elettrica, un'antenna. L'unica infrastruttura è la natura. Le infrastrutture costruite dall'uomo (ponti radio, internet…) ti servono al massimo per calibrare i tuoi apparecchi. Il bello è solo in quel che riesci a fare da solo.
Il quarto problema è che oggi servono anche conoscenze informatiche. La magia di packet, aprs, sstv, psk31, ecc., la gustava chi capiva cosa stava succedendo a valle del trasmettitore. Se l'inventore di Aprs fosse stato uno zoomerino, avrebbe trascritto l'icona in una stringa di venti caratteri anziché sfruttare gli avanzi di due byte già parzialmente usati. I nuovi standard (FT8, JT65, ecc.) sono talmente complessi che tutto ciò che puoi fare è… mandare un messaggino, aspettare una rispostina, e finisce lì. Oh-la-là, una rispostina, come son contento, la radio ha fatto il suo dovere anche se io ne ignoro completamente schema elettrico e software! Mi sento un pilota provetto solo perché una volta ho cliccato per sbaglio sul sito di Volotea.
No.54
>>52molti hobbies sono diventati così
No.66
>>44SDR: software-defined radio, cioè l'intera modulazione/demodulazione la fa un software, mentre l'hardware si limita a catturare il segnale e convertirlo in uno stream di bit da analizzare, o a convertire uno stream di bit (non necessariamente un file audio) da trasmettere in etere.
SDR è il futuro delle radio, al punto da rendere obsoleti perfino i DSP (digital signal processing; in realtà è già il presente, ormai tranne alcuni trabiccoli per radioamatori - volutamente tradizionali - ciò che è in commercio e in ambiente militare è quasi tutto SDR) perché non c'è più bisogno di costoso hardware a valle della ricezione/trasmissione del segnale, hardware che magari aggiunge rumore o attenuazione (e comunque consuma energia, e comunque aggiunge complessità), e che non è "riconfigurabile" quando cambia la destinazione di utilizzo dell'apparecchio. Il problema delle SDR è solo su quanto fedelmente la radiofrequenza viene ricevuta o trasmessa.
Il boom delle SDR c'è stato perché un po' di anni fa un gadget USB per ricevere segnali televisivi conteneva, per economia di produzione, una SDR. Il "driver" era in realtà un software che puntava la ricezione sulle bande TV, estraeva i dati relativi al canale prescelto e li decodificava al volo per "produrre" lo stream video/audio. Scoperta la SDR e disassemblato il driver, è stato uno spasso per gli hackers, ormai RTL_SDR è parte di ogni distribuzione e ogni kernel, e programmi come GNUradio consentono di scriversi da soli elaboratissime catene di filtraggio e codifica/decodifica.
No.120
>>54>Fare radiantismo per fare ciò che tutti gli altri hanno saputo fare molto molto meglio di te, non ha senso, non c'è gusto, è solo per dire a te stesso: ehi, ora sono parte di un club immaginario formato da quelli che ci sono riusciti.Molte cose infatti sono state fatte da tanta gente per "fare parte di qualcosa" e a certe età diventa un po' strano
No.128
>>120Così parlò il cretinetto che:
- comprò la bici perché voleva farsi notare mentre impennava
- comprò la moto per poter farsi vedere impennando
- comprò la Switch del 2017, quella taroccabile, più tutti i kit accessori per farci girare i giochini pirata, spendendo una quantità di tempo, soldi e pazienza per giochicchiare a un paio di giochini cretinetti che non gli diedero soddisfazione, che glitchavano, e che tentavano di connettersi ai server Nintendod
- comprò la macchina per farsi bello con una certa ragazza all'università, e non appena cominciò a pagare le rate scoprì che la tipa era già ultra-fidanzatissima.
La gente è fatta così.
L'hobby del radiantismo è strapieno di cretini che vogliono la soddisfazione di parlare con un estraneo a totmila chilometri di distanza, senza usare infrastrutture come telefonia e internet.
Oppure usare la Luna come riflettore e riuscire a parlare con gente dall'altra parte del mondo (collegamenti EME earth-moon-earth).
Ma nelle nicchie del radiantismo c'è ben altro. C'è il QTH, i collegamenti con pochissima potenza, arrivare con un solo watt a parecchie centinaia di km, per il solo gusto di farlo. Il trasmettere immagini via radio (o riceverne dalla stazione spaziale ISS:
https://www.spaceflightsoftware.com/ARISS_SSTV/index.php ). L'utilizzare nientemeno che la crosta terrestre come canale di trasmissione (ci transitano pochissimi dati, ma transitano). Le trasmissioni subacquee, a frequenze estremamente basse, sono roba per militari (c'è un'antenna che va dal golfo di Genova alla Calabria, sì, centinaia di chilometri di cavi, per trasmettere brevissimi dispacci ai sottomarini sfruttando la frequenza di risonanza della Terra, per cui un tweet richiederà 3 ore di slot di trasmissione).
E poi ci sono le reti mesh di gente che allestisce una rete radio per lo sharing di files. Solo che la rete è sulle frequenze dei gigahertz e quindi viaggia a parecchi gigabit, molto meglio del wifi. Ed hanno dischi condivisi dell'ordine delle decine di terabyte ciascuno, con cataste immani di film e anime. Usano internet per scaricare, e la mesh wireless per condividere. A quelle velocità, non hai bisogno di "scaricarti" un film, basta che qualcun altro lo abbia già condiviso, te lo guardi direttamente dal suo hard disk. Altro che Netflix, altro che wifi, altro che Dazn in sharing. "Ma io ho la fibra gigabit in casa!" Certo, e ti funziona sempre a gigabit ogni minuto del giorno, vero? E hai sempre un cumulo di film e anime pronti da scaricare a velocità gigabit, vero? E sei quello che comprò la biciclettina per farsi vedere in villa comunale a impennare, vero?
No.132
>>42Il radiantismo è sempre stato un hobby totalmente maschile. Le rare femmine che si sono avvicinate all'hobby, è stato solo per due motivi:
1) mettersi in mostra
hey sono femmina e faccio cose da uomo, applauditemi2) potersi dire davanti allo specchio
hey sei femmina e fai cose da uomo, finalmente tutti potranno applaudirti.Infatti il radiantismo, tradizionalmente, richiedeva parecchie conoscenze:
- matematica, fisica, elettronica (cose "studiabili")
- elettrotecnica, funzionamento degli apparati, individuazione problemi
- mercato del nuovo e usato, capacità di contrattare/comprare/vendere
- manualità nell'installare, aggiustare, smontare, prevedere maltempo
- intuito, capacità di design, capacità di migliorare progetti altrui
Si diceva che il vero radioamatore è solo quello che è riuscito a fare almeno un collegamento usando una radio costruita da lui stesso. Ebbene, il boom dell'elettronica e la "transistorizzazione" avvenuta fra gli anni '60 e '70 hanno ridotto a poco a poco l'hobby ad un comprarsi apparati sempre più complessi (e difficili o impossibili da aggiustare in caso di minimo guasto) e a farsi la chiacchieratina via etere.
Per cui l'immediatamente successivo boom di telefonia mobile e internet ha letteralmente spazzato via l'hobby.
Tutta la storia del radiantismo è fondamentalmente maschile. Le rarissime ragazze erano figlie di qualche radioamatore che aveva fatto di tutto per farle appassionare. Non appena hanno trovato un Chad hanno dimenticato tutto. Purtroppo non esistono Chad radioamatori, vista la loro mancanza delle conoscenze elencate sopra.
No.137
sabato 7 gennaio, ore 9:57, mi telefona un amico
>sai, quell'apparato da diecimila euro che volevo comprare quattro anni fa…
(ma chissenefrega)
>cioè voleva 11k ma le ho offerto 10k e aveva pure accettato…
(11k per un aggeggio radioamatori usato? ma sei rincitrullito?)
>ma no, che ci vale, vale pure di più
(è usato e la moglie del defunto proprietario non sa nemmeno se funziona)
>ma no, quei cosi si riparano facile…
(sì, tremila euri per sostituire una board o cinquecento per un connettore col cavo)
>però fra i radioamatori spopola…
(nel senso che tutti ne parlano ma solo i ricchi lo comprano, e lo comprano solo per vantarsi di averlo)
>ma è bellissimo, fa un sacco di cose…
(ma se tu non fai attività radio da quando ti sei sposato, cioè più di 10 anni)
>non puoi uccidermi così il revival di ricordi e sogni…
(se proprio vuoi sognare, con quei soldi ti compri una moto da sogno, e per giunta nuova!)
>comunque, ti ho chiamato perché volevo commentare con te questa cosa, la signora ora ha alzato il prezzo a 12k…
(dopo 4 anni che non riesce a venderlo aumenta pure il prezzo?)
>sì, probabilmente perché per lei ha un valore affettivo, era del marito…
(oppure vuole farti pagare a te gli aumenti di benzina e bollette)
>ma no, dai, è bellissimo, volevo solo parlarne con te per un consiglio…
(secondo me lo terresti a prendere polvere)
>no, prima o poi troverei tempo di provarlo
(ma se tua moglie ha invaso di scartoffie perfino i tuoi angolini personali)
>sì è vero ma un angolino lo troverò
(ma quel coso occupa più spazio di una sala giochi per rinoceronti, dove lo trovi lo spazio, con tua moglie a casa?)
>ma no, non ne parliamo, che se sapesse cosa costa il coso mi sbranerebbe…
(dieci anni fa dovevi scegliere fra radiantismo e mugliera, e hai scelto la mogliera!)
>ma dai, prima o poi riuscirò, fammi sognare…
(che mi hai preso per una hotline per radioamatori depressi?)
>uffa, sei sempre il solito disfattista incompetente che non sa apprezzare le radio
(ho una Baofetente UV5R comprata quando costavano ancora venti euro e non l'accendo mai)
>ma con quell'apparato si potrebbero fare contest e connessioni spaziali!
(installa prima un antennone degno di questo nome, che adesso non hai nemmeno l'antennina sul balcone)
>sì, è vero, mi attiverò…
(abbiamo concluso? posso chiudere? sai, ho da fare, oggi è sabato, e non vorrei buttare via il mio tempo libero a parlare di cose costosissime che sarebbe comunque da criminali comprare)
>ok, ci salutiamo, ma pensaci
(pensare a cosa? alla radio? ai tuoi soldi che volano via? a tua moglie che si accorge quanto hai intenzione di spendere?)
>no, non dire così che mi fai ancora più male
(non sono mica io a decidere chi è più contorto, la vedova affranta e avida o tu sognatore e depresso)
>va beh, va beh, ciao
apro il browser per un po' di merdapostaggio consolatorio
scrivo un paginone per riepilogare la fastidiosa telefonata
penso a come la gente voglia letteralmente COMPRARE SOGNI
No.138
Ora ci dici che cosa sarebbe l' aggeggio da 11k, è una ground station con uplink satellitare? Non ho mai visto radio che superassero i 4k.
No.142
>>139che poi 10 grandi è una ladrata, perché è praticamente un PC con un software che pilota una SDR sofisticata
No.143
>>142nel senso che:
pc e schermo: 300$
sdr seria: 1200$
case elegante con pulsantini speaker e rotelle: 300$
alimentatore e amplificatori vari: 200$
quindi il programmino interno che ti fa tutti i numeretti e i grafichetti ti costa letteralmente 8 grandi
No.144
>>143Che alla fine non è nulla di eccezionalmente strano. A livello professionale/aziendale 10 grandi volano via con un niente. È al livello hobbistico che la cosa ha poco senso
No.496
>>66>Il boom delle SDR c'è stato perché un po' di anni fa un gadget USB per ricevere segnali televisivi conteneva, per economia di produzione, una SDR.Sono passati tanti anni ma ho ancora il mio ricevitore DVB-T USB, tipo pic relata. A me serviva per riceve il segnale ADS-B sui 1090MHz emesso dagli aerei di linea o da turismo per segnalare posizione, direzione di volo e velocità. Poi attraverso altri programmi facevo upload dei dati al sito Flightradar24.
Lo comprai a meno di 10 euro su qualche sito cinese, scelsi la versione con attacco d'antenna tipo televisivo perché più facile trovare prolunghe e connettori da modificare. Poi costruii un dipolo semplicissimo usando solo il filo coassiale RG174 e lo attaccai con lo scotch alla finestra del capannone dove lavoro. Essendo in pianura ed esposto su un solo lato ricevevo solo da quella parte, c'erano stazioni intorno a me con un campo migliore, però ricordo che sul sito i dati da me caricati servirono per tracciare un volo quasi fino al confine con la Francia. Dopo qualche mese la cosa diede un po' nell'occhio e qualcuno storse il naso, in ogni caso avevo già smesso di giocarci attivamente anche perché ogni ulteriore upgrade avrebbe comportato troppo lavoro ed esiti incerti. Ce lo dovrei avere ancora da qualche parte.
Bel filo, comunque.
No.502
>>496Chi è che ha storto il naso?
Ricevere dati radio e uploadarli a flightradar, mica è reato?
Tanto più che i voli militari e di stato, i transponder generalmente li spengono.
No.512
>>502Qualche collega al lavoro che vedeva che la cosa mi divertiva. Nessuna autorità, ovviamente, visto che come dici tu la B della sigla ADS-B signifa "broadcast" ed è pubblica.
No.549
>>128tutte le nicchie che citi le trovo sinceramente una figata
mi confermi che il metodo migliore sia uello di fare prima il patentino da radioamatore e poi cimentarmi in questo tipo di cose?
le reti mesh, le reti lora, sono tutte cose che mi interessano molto, parlando da neofita
se avete libri, portali o altro da cui accingere per informarsi sul tema, tenendo presente che sono un neofita, vi ringrazio molto
No.551
>>549per lora non hai bisogno di nessun patentino. per una sdr che riceve solo neanche. vai
No.552
>>549per ascoltare non c'è bisogno di patentino, il patentino
https://www.qrz.com/db/IZ0VRV serve solo per trasmettere (e per avere un identificativo "ufficiale").
No.1246
lascio qui un interessante progettino
https://github.com/cnlohr/lolra