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 No.1602

All'anon energetico, c'è qualche tipo di batteria ricaricabile che mi consiglia? Criteri di scelta? Quali composti chimici scegliere?

 No.1603

Al piombo

 No.1604

>>1602
Criteri di scelta: dipendono dagli scenari di utilizzo
- utilizzo "giornaliero" (come i cellulari), "frequente" o "sporadico"?
- è per un servizio "essenziale" (come i cellulari) o "importante ma non essenziale" (come una torcia a led)?
- quante e quali occasioni hai per ricaricare? (una powerbank la usi ovunque, il notebook non puoi caricarlo mentre giri in bici)
- che tipo di "scarica" deve sopportare? (è una piastra a induzione o una lampadina per lettura libri di notte?)
- in che ambienti andranno usate? (la maggioranza assoluta delle batterie rende molto meno al di sotto dei +10°C di temperatura ambiente, e a -5°C l'energia effettivamente disponibile è la metà o meno)
- che tensione deve avere? quanto è tollerabile il calo di tensione man mano che si richiede corrente? (tutte le batterie avvertono un calo di tensione, più o meno marcato, se chiedi parecchia corrente)
- quanto velocemente si deve ricaricare? (nota che le cariche ad alta corrente riducono il ciclo di vita utile della batteria)
- quanta autoscarica è tollerabile? ("autoscarica": perdono energia anche se non utilizzate, generalmente dall'1% al 10% al mese a seconda dei tipi, se le lasci quasi scariche per qualche mese rischi di rovinarle).

Concettualmente:
- batterie al piombo (Pb): sopportano un'alta scarica ma per brevissimi periodi. Infatti le si usa solo per avviamento motori a scoppio. Gli scarti di produzione li riciclano negli UPS. Soffrono il freddo
- batterie al nichel-cadmio (Ni-Cd): sopportano una scarica continua anche per lunghi periodi, e danno la massima resa fino a quando sono quasi scariche. Sarebbero ottime, se non fosse per il maledetto "effetto memoria" che le fa invecchiare piuttosto presto se la ricarica avviene quando non sono completamente scariche
- batterie agli ioni di litio (Li-ion): lo standard di mercato perché è ancora il miglior compromesso fra densità di energia (quanti watt/ora in quanti chilogrammi) e costo; vanno a fuoco se maltrattate (o se di pessima qualità)
- batterie litio-ferro-fosfato (LiFePo4): peggior densità di energia delle Li-ion ma possono stare lunghi periodi senza ricaricare
- batterie al grafene: sono in realtà dei supercondensatori (danno tutta l'energia subito ma la tensione cala insieme alla scarica).

Nota che anche con una batteria ideale che dà una tensione abbastanza stabile, ogni trasformazione di energia implica i "ripple" ("rumore" elettromagnetico), anche se di sola conversione di tensione (DC-DC; comunque gli inverter DC-AC, cioè da continua ad alternata 220V, sono quelli che aggiungono più "rumore").

Nota pure che prima di "dimensionare" un impianto elettrico che deve includere una batteria (esempio: più ampere passeranno e più devono essere spessi i cavi), devi ridurre il più possibile l'uso della batteria (risparmio energetico, eliminazione sprechi, timer di utilizzo e autospegnimenti, ecc.) e trovare alternative (esempio: boiler a gas anziché elettrico).

Le batterie, infatti, hanno un ciclo di vita ridotto (quelle buone perdono solo il 20% di capacità nel giro di 500 cicli di carica; le LiFePo4 perdono il 20% dopo 2000 cicli di carica, ma se carichi e scarichi una volta al giorno, 2000 li raggiungi in appena sei anni…).

 No.1623

>>1604
Ai fag vai a dare nel culo

 No.1625

File: 1736782138566.jpg (64.07 KB, 499x498, penis_bro.jpg)

>>1623
Mai usata l'AI, sono solo esperto di batterie e ho avuto abbastanza sorpresacce (anche lavorativamente) da impianti a batteria che in teoria erano perfetti.

Se fossi stato una qualsiasi AI avrei scandagliato il web per farti un collage di press releases di venditori di batterie e di recensori che si erano limitati a leggere i cataloghi delle pubblicità.
E tu ci saresti miseramente cascato.

 No.1795

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>>1604

Alì Esprè mi propone celle LiFePo4 ("pesantucce rispetto alle Li-Ion, ma praticamente senza rischio d'incendio") con valori spettacolari: 3.2 volt nominali, 340 amperora di capacità (332 garantiti dal fabbricante).

Quindi 4 celle in serie fanno 12.8V 332Ah = 4.25 kilowattora.

Ogni modulo pesa 5.6 kg, quindi quei 4.3 kWh stanno in 22 kg.
I moduli sono 215×175×72mm, quindi quattro moduli ti occuperanno 215×175×288mm.

Non dice che capacità di scarica hanno, ma anche se fosse scarsina (0.5C, cioè 332×0.5, sono pur sempre 166 ampere, che moltiplicati 12.8V nominali fanno oltre 2 kilowatt continuativi, praticamente ci puoi alimentare per oltre due ore un fornello a induzione da 2000 watt o la tipica lavatrice).

Pic related propone una confezione da 32 pezzi (arriverà un pallet da quasi due quintali).
Immaginando un'utenza 12V (4 moduli in serie × 8 in parallelo) esce 12.8V × 2656A = 33996,8 wattora.

Praticamente 34 kilowattora… in una baita, se consumi un kilowattora al giorno, puoi resistere per un mese senza sole ai pannelli.

Il singolo modulo lo vedo prezzato a 109 euro circa, ma il set da 32 è scontato a 2238 circa.

Alla batteria ovviamente occorre aggiungere:
- inverter (per convertirne la corrente continua in 220V corrente alternata)
- regolatore di tensione MPPT (multipoint) e caricabatteria DC/DC specifico per le LiFePO4

Vedo pomposi inverter a 48V e anche 72V.
Utilizzando un inverter 48V si potrebbe pensare a una configurazione delle celle 16S2P: 16 in serie = 51.2V nominali, e le altre 16 in parallelo. Io invece penserei a due circuiti elettrici distinti, ognuno col suo inverter e scatola fusibili, che se si guasta uno sposto una presa e resto vivo. Tanto ognuna delle due serie da 16 celle può dare, nel peggiore dei casi "0.5C", anche 8 kilowatt continuativi… (Sottosfruttare inverter e batterie rispetto ai loro massimi teorici significa allungarne il ciclo di vita).

Notare che le LiFePO4 non amano essere continuamente ricaricate (i caricabatteria specifici evitano di avviare la carica se la capacità residua è superiore al 90%).

Ora, il mio dubbio esistenziale, è che su Alì Esprè devono massimizzare i guadagni, e quindi le celle potrebbero avere molto meno delle "migliaia di cicli di vita" che vantano, anche se venissero trattate bene.

Un negozio come Litio Store evidentemente ha investito un po' di tempo e di soldi per capire quale fornitore ha celle affidabili (cioè che mantengono ciò che promettono)… e quindi questo know-how se lo fa pagare.
https://litio.store/pages/categorie-batterie-litio-lifepo4

 No.1796

>>1795

Eh sì, quelle di Litio.Store sono celle EVE.

La cinese EVE è uno dei massimi produttori mondiali di batterie.

https://litio.store/products/4-celle-lifepo4-eve-3-2-v-280-ah-battery-originali-lfp-litio-ferro-fosfato

https://www.evebattery.com/en

E probabilmente le LiFePO4 le stanno svendendo tutti perché la EVE sta cacciando le LiSOCl2, che funzionano da -60°C a +85°C e hanno una densità di 650 wattora/kg (contro le quasi 1000 delle Li-ion e le 250-300 delle LiFePO4).

 No.1798

Per l' accumulo casalingo sto aspettando che arrivino le ioni di sodio, come powerbank con una 18650 ci mandi Avanti in telegono per un giorno



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