/pol/ - Politica, Società e Storia

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 No.8714

>Ma cosa si riesce a ricavare, da una lettura generale degli elementi noti?

>1) BSW dimostra la oggettiva capacità di aprire canali di dialogo dentro una società fortemente atomizzata. Non è una forza autoreferenziale. Non parla a se stessa. È riuscita a dialettizzarsi con pezzi di società e territorio che si sentono privi di rappresentanza politica.


>2) Il suo target è la vasta platea sociale dei perdenti della modernità, che non significa i “poveri” ma larghe masse lavoratrici, a cavallo tra working class e ceto medio, che sentono di subire un arretramento sostanziale e irreversibile della loro condizione, retaggio consunto dei “trenta gloriosi”. La crisi di questi ceti è crisi del patto sociale fordista e dell’imperialismo unipolare a centralità anglosassone.


>3) dentro il concetto di “perdente” va compreso il disorientamento per una società che non riesce a gestire i flussi globali di uomini e capitali da cui è investita (da qui l’immigrazione vista come pericolo) e ha paura di trovarsi in prima linea nella guerra contro la Russia. Da questo punto di vista è una platea che invoca protezione sociale in tutti i sensi: dalla insicurezza quotidiana al terrore di ritrovarsi dentro l’incubo della guerra. Non possiamo dividere le ansie della gente in sane o non sane: la paura è paura e basta – le paure “percepite” sono una invenzione di psicologi e statistici. Si tratta di persone che guardano alle tecnologie con diffidenza, che si sentono ingannate, disorientate, sballottate, in preda ai programmi di centri di comando remoti e invisibili (e non hanno tutti i torti: nella sostanza è quella la loro vita)


>4) quindi non stiamo parlando degli “ultimi”, ma di ceti produttivi, pezzi di classe operaia attivi o in dismissione, segmenti anziani o giovani a bassa scolarizzazione, emarginati a causa delle scarse competenze professionali o da un’appartenenza territoriale penalizzante, ma comunque interni al dispositivo della produzione sociale. Si tratta di larghe masse – tendenzialmente maggioritarie – in libera uscita, culturalmente parlando. È come se la Germania stesse rivivendo un nuovo anno zero: risvegliandosi non più tra le macerie del dopoguerra, ma tra le crepe del modello tedesco e della sua supposta invincibilità. Recessione, chiusure di stabilimenti, continua contrazione del salario reale: e la sensazione di essere rappresentati da un ceto politico che non risponde più alle esigenze di protezione dell’interesse nazionale.


>5) questo humus di massa, non rievoca la drammatica temperie di Weimar – nessun caporaluccio austro-tedesco si intravede all’orizzonte della storia – ma apre comunque a scenari imprevedibili. I vecchi partiti non reggono, non orientano più la maggior parte della società, non rappresentano queste nuove inquietudini di massa. Anche l’evocazione antifascista non funziona più: chi vota AFD non coltiva revanchismo, semplicemente vuole esprimere nel modo più netto possibile la sua distanza dal ceto politico “europeista” e da tutte le sue scelte storiche. Sempre più cittadini europei – soprattutto ceti popolari – votano ormai per le forze identificate come “antisistemiche” – con tutta la fuffa e gli imbrogli che tale attribuzione si porta dietro. Sono isole sociali di livore di massa e di paure in parte reali in parte artificiosamente alimentate. In questa dinamica si possono rintracciare anche i segni di molte gravi rotture maturate durante la stagione dei lockdown, che erano rimaste sottotraccia e aspettavano l’occasione buona per saltare fuori. Voto di protesta, voto di rabbia, voto di stanchezza, voto di sfiducia: tutto si mescola in un calderone acido in cui però è indispensabile mettere le mani. Chi vuole tenersele linde e asettiche, sarà fuori dai giochi.


>6) Del resto gli ambienti della sinistra “alternativa” sono pieni di persone di buona volontà che ormai hanno rinunciato a parlare anche coi vicini di casa o con i colleghi di lavoro. Militanti che esibiscono una qualche triste ortodossia, danno a tutti del fascista e non godono della fiducia neanche dei parenti stretti. È da questi ambienti che provengono le peggiori accuse rivolte a Sara Wagenknecht: xenofobia, nazionalismo e riproposizione di “banalità keynesiane”… Qualcuno ha pure scritto che nei programmi di BSW non si parla più di socialismo: sarebbe interessante capire quale forza politica della sinistra europea (al di sopra del 2,5%) cita il socialismo nei suoi programmi elettorali. Quanto alla xenofobia, è curioso che l’accusa provenga da partiti prevalentemente “bianchi e autoctoni”, mentre il gruppo dirigente di BSW è in massima parte composto da cognomi non tedeschi. Cosa che non garantisce di per sé ortodossia e purezza, ma rende perlomeno incongrua l’accusa di “odio verso gli stranieri”.


>6) BSW si sta ponendo come unica alternativa praticabile in Germania, in questa fase storica, tra il mondo di Ursula e l’estrema destra liberista. Criticarla sulla base del livore ideologico, oltre che ridicolo è anche controproducente. Significa proprio spingere verso destra un bacino di voti e progettualità che non nascono in quell’alveo e non sembrano volerci finire. Il modello BSW è uno di quelli in cui si articolerà la sinistra europea nei prossimi anni, piaccia o non piaccia. Le cose non vanno come immaginiamo nelle nostre innocue fantasie idealistiche, fatte di iconografie rassicuranti e pugnetti chiusi. Con questo pezzo di realtà bisogna fare i conti: hic et nunc. Questo populismo di sinistra – di cui alcuni segmenti del Movimento 5 Stelle sono stati precursori proprio nel laboratorio Italia – è in grado di parlare con le persone semplici, con gli sfruttati, con i socialmente deboli. È una capacità di dialogo che la sinistra-sinistra non possiede più, a causa della sua insipienza, della sua pigrizia e del suo rifugiarsi in cause ultra-minoritarie, abbandonando i legami di massa e le culture popolari. In Germania – e ovunque se ne creeranno le condizioni – bisogna dialogare con queste esperienze ed evitare che esse finiscano assorbite in un “frontismo” di antifascismo perbenista e istituzionale; o che deraglino verso destra, deriva purtroppo sempre possibile.


https://www.carmillaonline.com/2024/10/13/lenigma-wagenknecht/

Germanon che ci dice?

 No.8715

TL;DR

 No.8716

>>8715
Solito articolo sulla destra che prende voti da fasce di popolazione abbandonate dalla sinistra, troppo impegnata a rincorrere le idee americane. Stavolta però in salsa crucca

 No.8717

>>8716
Siamo nel XXI secolo in cui proletari e capitalisti non esistono più e chiunque può arricchirsi tirando monetine in azioni se solo non fossimo schiacciati dal collo di bottiglia rappresentato dai debiti pubblici degli stati.
Magari il problema è altrove rispetto a quello che pensa l'estensore del muro di testo sopra riportato.

 No.8721 RABBIA!

>>8717
>proletari e capitalisti non esistono più
porcamadonna di dio

 No.8723

File: 1729180052690.jpeg (38.99 KB, 728x427, Amazon-Company-History-an….jpeg)

>>8721
>Microsoft, Google, Amazon e Apple sono nate letteralmente in un garage con 0 (zero) capitali
>Ancora teniamo la testa infilata nel culo di Marx

Se permetti, "porcamadonna di dio" lo dico io.

 No.8724

>>8721
https://www.youtube.com/watch?v=L8UkHmQ3tcc&t=500s

Letteralmente youtube intasata di casi similari ma tu continua a farti cacare in bocca da filosofi falliti.
Di sicuro la tua è la strada migliore per giustificare l'essere un fallito.

 No.8725


 No.8726

>>8723
>>8724
>>8725
A parte che sono casi da manuale di
https://it.wikipedia.org/wiki/Survivorship_bias
e perlomeno Bezos era uno che veniva dalla finanza e aveva da parte non si sa quante centinaia di migliaia di dollari. Ma al netto di questo, che cazzo c'entra? Pure nell'ottocento c'erano piccoli artigiani o commercianti che diventava ricchi
https://it.wikipedia.org/wiki/Florio
Non capisco nel tuo ritardo mentale cosa vorresti dimostrare. Dato che un povero (per modo di dire) può diventare ricco allora non esistono proletari e capitalisti, poveri e ricchi? Un negro che raccoglie pomodori non ha una montagna di ostacoli al benessere rispetto a te me o un Agnelli?
>Letteralmente youtube intasata di casi similari
Va' che se guardi ste coglionate di marcello ascani (lol) poi youtube te ne propone altre simili (io da qualche giorno ho la home intasata di matti che costruiscono microcamper su biciclette e apecar), pure qui non ho capito che cazzo vorresti dirmi.
Comunque non sono op, non ho neanche letto il muro di testo e non ho mai votato un partito comunista, mi ha semplicemente fatto ridere quel commento da rincoglionito fuori dal mondo

 No.8727

>>8724
>>8725
poi è particolarmente comico che il tuo esempio di successo italiano che dovrebbe smontare una retorica "capitalisti/proletari" siano piadinerie caciotterie e "avocaderie". Vatti a vedere che percentuale di fallimento hanno le aziende in ambito ristorazione diocane

 No.8728

>>8726
>Dato che un povero (per modo di dire) può diventare ricco allora non esistono proletari e capitalisti, poveri e ricchi? Un negro che raccoglie pomodori non ha una montagna di ostacoli al benessere rispetto a te me o un Agnelli?
Esistono solo due persone: quelle che investono i proventi del proprio lavoro bene e quelli che lo investono male.
La supercazzola del "destino cinico e baro che mi ha fatto nascere povero e senza capitali" è finita.
FINITA.

>>8727
Invero era proprio il contrario: che per fare successo bastano pure delle cazzo di piadinerie e pizzette ripiene.
Giusto per togliere dal cazzo la scusa dello stacco tecnologico o culturale italico.

>Vatti a vedere che percentuale di fallimento hanno le aziende in ambito ristorazione

Fare errori (e fallire) valeva pure per le industrie del 1800 che ti piacciono tanto.
Anzi, spesso l'uso di capitali è peggiorativo in questo senso.
Oggi ancor di più.

 No.8729

>>8728
>quelle che investono i proventi del proprio lavoro bene e quelli che lo investono male.
Che può essere anche vero ma questo non implica che non esistano ricchi e poveri, e che i ricchi abbiano infinite possibilità in più di avere successo, grazie a un capitale di partenza non solo economico ma anche umano di tutt'altro livello, fatto di competenze (anche relazionali), conoscenze, abilità ecc, e che quindi sappiano molto meglio di chiunque altro come si "investono bene" i soldi. A meno che tu davvero non pensi che un negro che raccoglie pomodori in nero in sud italia conosca e capisca quanto te il mondo che lo circonda e ne sappia quanto te di investimenti, o che tu ne sappia quanto un agnelli.
>per fare successo bastano pure delle cazzo di piadinerie e pizzette ripiene.
e io ho cercato di farti capire, citandoti il survivor bias e le numerosissime imprese fallimentari in ambito ristorazione, che non basta aprire una caciotteria per diventare milionario e vendere formaggio di capra a berlino e tokyo, perché la maggior parte di queste aziendine di merda non arrivano neanche per sbaglio all'anno di vita.
>Fare errori (e fallire) valeva pure per le industrie del 1800 che ti piacciono tanto.
Ma c'è chi si può permettere di investire 200k in un impresa e vederla fallire, e chi per farlo deve ipotecare casa agli strozzini e impiccarsi se fallisce, altra differenza tra un ricco e un povero.
Comunque mi sembri veramente un sciroccato rincoglionito e ho probabilmente speso anche troppo tempo a venirti dietro. Buona serata.

 No.8731

>>8729
>che i ricchi abbiano infinite possibilità in più di avere successo
Questa è una fallacia che tu stesso dovresti riconoscere da quanto hai specificato poi: qualsiasi iniziativa di un "ricco" si muoverà all'interno del proprio ambito.
Di contro la disponibilità di capitali a disposizione li porta a sottovalutare i rischi con aumentate possibilità di fallimento.
Per fare un esempio vedasi le iniziative imprenditoriali di Vacchi o di Lapo.
>il survivor bias
Si applica sia ai poveri che ai ricchi MA il fatto che poveri SENZA CAPITALI siano arrivati alla ricchezza CANCELLA TUTTA LA TEORIA MARXISTA TRADIZIONALE.
In più con i moderni metodi di raccolta di capitale (tipo Kickstarter o finanziamento esterno di start up tramite investitori) la funzione di capitalizzazione è pari a quella del trovare un ufficio in affitto.
>chi per farlo deve ipotecare casa agli strozzini e impiccarsi se fallisce, altra differenza tra un ricco e un povero.
Ma se tu ti lanci in un'impresa senza averne le possibilità fino a mettere in pericolo la tua vita sei scemo. Sopratutto perché è più facile scalare in grande qualcosa di piccolo piuttosto che qualcosa di grande.
E qui mi ricollego a quanto detto sopra: uno senza capitali ha più possibilità di far successo con una catena di camion di panini piuttosto che uno con capitali a disposizione di lanciare un prodotto in maniera proficua (altro esempio: la fallimentare bibita misteriosa di Fedez)
>Comunque mi sembri veramente un sciroccato rincoglionito
A differenza tua io porto esempi. Tu solo vuote teorie che se ai loro tempi erano fallimentari, oggi sono solo scuse da falliti.

 No.8732

>>8729
https://it.wikipedia.org/wiki/Era_dell'informazione

Per concludere, il quadro teorico nella sua interezza.

 No.8733

>>8731
ma chi sono questi poveri senza capitali?
Bezos, Jobs e Gates venivano tutti da famiglie benestanti, non erano immigrati latinos irregolari coi genitori giardinieri in nero

 No.8739

>>8733
Non hai capito? Parlare di "poveri" è da marxisti, i poveri non esistono, chiunque può fare una raccolta fondi su kickstarter e aprire una "catena di camion di panini". Il mondo è pieno di individui così, neanche si contano più, marcello ascani ce lo ha dimostrato (cosa dici? Non guardi i duoi video? Molto male, rimedia subito). Anzi, chi non ha capitali è persino avvantaggiato, perché la miseria lo renderà astuto e morigerato e investirà i soldi ottenuti su kickstarter più intelligentemente di che ne ha a bizzeffe e li scialacqua (tipo fedez). Così funziona il mondo.

 No.8742

>>8733
https://www.youtube.com/watch?v=st_ZOCERb_A

C'è anche un altro modo, pià divertente secondo me, di descrivere la situazione.
Dopo il mercato discografico e i giornali, è arrivato il momento per l'internet di cannibalizzarsi la finanza.
Questo include gli aspetti più esotici e controversi tipo crypto, NFT, start-up e la filosofia FIRE ma anche aspetti più tradizionali come la raccolta di capitali e investimenti tradizionali che ormai sono roba da app.
Quindi in quest'ottica si dimostra a ritroso come non siano i capitali (come secondo la vecchia teoria Marxista ma addirittura anche come secondo quelli che maristi non ci si sentivano) ad essere il fondamento del successo ma sia l'innovazione e sopratutto la conoscenza delle sue dinamiche.
Da qui le definizioni di era dell'informazione e di era dalla conoscenza anche se, e questa è una mia opinione condivisibile o meno, la differenza tra le due ere è minima e di fatto sono ancora la stessa cosa.
vengono differenziate solo perché siamo ancora troppo vicini per includerle in un disegno unico.
Probabilmente la prossima era sarà relativa ad AI o piena automazione.

 No.8743

>>8733
>latinos irregolari coi genitori giardinieri in nero

Cosa impedisce loro di comprarsi azioni Amazon e partecipare ai profitti?
A quel punto che differenza ci sarebbe tra loro ed un capitalista tradizionalmente inteso?

 No.8746

>>8742
>>8743
C'è da aggiungere una cosa che dimenticavo: a questo punto e stanti così le cose, quella di non voler partecipare al mercato e, di fatto, rimaner poveri poveri è una scelta.
Scelta da comunisti, appunto, che non solo non sfruttano le occasioni che esistono ma rompono pure il cazzo agli altri tirandoli dentro ad un secchio come i granchi fanno con chi cerchi di uscire.

 No.8749

>>8743
Se fai fatica a comprare un piatto di fagioli, l'ultimo pensiero sono le azioni di Amazon

 No.8751

>>8749
Meglio un piatto di fagioli oggi o un pacchetto di azioni Amazon domani?

 No.8754

>>8751
Dillo ai 4 figli latinegri che piangono a tavola

 No.8755

>>8754
Li mandi ai semafori a elemosinare. Se proprio vuoi differenziare e non portarli con te a falciare i giardinetti e probabilmente diventi ricco pure senza azioni Amazon.

 No.8756


 No.8758

>>8751
un piatto di fagioli ti costa pochi centesimi, se 5 anni fa avessi investito non pochi centesimi ma addirittura 1000 euro in azioni amazon e avessi rinunciato quindi a un migliaio di piatti di fagioli, oggi avresti azioni per 2000 euro. Cioè pure avessi avuto il dono della preveggenza (che evidentemente dai per patrimonio comune di ogni essere umano) avresti guadagnato mille euro in 5 anni

 No.8760

>>8758
>guadagnato mille euro in 5 anni
A parte che stavamo parlando di dividendi e non di valore delle azioni, quale sarebbe il punto?
Che c'è gente con più soldi di te?
MA QUELLA C'È SEMPRE E COMUNQUE: le banche le salvano direttamente gli Stati.
Che sono pochi soldi?
L'andatura si fa con l'andare: intanto prendi i tuoi mille e li usi in modo proficuo: o per altre azioni o per la tua attività.
Certo che se sei un comunista che pretende il diritto agli hobby e te li sputtani per andare in bicicletta nei giorni liberi la colpa non è del sistema e bisogna pure che ad un certo punto il senso di "responsabilità personale" lo impari pure.

Ma ti devo far proprio dei cazzo di disegni?

 No.8761

>>8760
>in modo proficuo
Da notare che questo è il fulcro della questione, non l'uso di capitali in se che puoi sempre investir male o come detto te li puoi sputtanare direttamente.
Tanto per restare sul punto della questione.

 No.8762

>>8760
Io non ho mai detto che un povero non possa migliorare le proprie condizioni economiche. Poteva farlo nel medioevo, figurati oggi. Io ho semplicemente detto questo >>8729
>Che può essere anche vero ma questo non implica che non esistano ricchi e poveri, e che i ricchi abbiano infinite possibilità in più di avere successo, grazie a un capitale di partenza non solo economico ma anche umano di tutt'altro livello, fatto di competenze (anche relazionali), conoscenze, abilità ecc, e che quindi sappiano molto meglio di chiunque altro come si "investono bene" i soldi. A meno che tu davvero non pensi che un negro che raccoglie pomodori in nero in sud italia conosca e capisca quanto te il mondo che lo circonda e ne sappia quanto te di investimenti, o che tu ne sappia quanto un agnelli.
Se hai un capitale finanziario e un capitale umano fatto di competenze conoscenze abilità esperienze datoti dalla tua ricca famiglia allora per te avere successo sarà infinitamente più semplice di quanto lo sia per chi non possiede quei capitali. Che è una ovvietà, una banalissima ovvietà, pure la Thatcher sarebbe stata d'accordo con questa ovvietà. Tutto qui. Ma te sei partito col delirio di stronzate senza capo né coda in risposto non so a chi e non so a cosa.
Forse è ora che plachi il ritardo mentale e ti dai una calmata

 No.8763

Il discorso in realtà va totalmente rovesciato. Oggi un povero non può migliorare la propria condizione economica, se non in rari casi.
Il punto però è che questo è causato dalle politiche e dalle scelte delle sinistra, che spacciandosi per a favore del popolo hanno di fatto paralizzato la scala sociale.

L'esempio banalissimo, in Italia, è la scuola. La lotta al merito, il concetto di cultura opposta al lavoro, l'opposizione ad un'università che guarda al mercato del lavoro, nascono da quel mondo li, e sono tutte volte ad contrastare il migliorarsi economicamente. La sinistra ha fatto propria la visione di Gentile della scuola elitaria.

E questo si applica in ogni ambito, e di fatto è il motivo per cui l'elettorato di sinistra quasi ogni dove è più ricco di quello di destra.

 No.8764

>>8762
Il punto invece è che non è una ovvietà. Banalmente quelli con i capitali sono prigionieri del proprio core business precludendosi l'innovazione.
Per cui sarà più facile perderli che non costruirli da zero.

 No.8765

>>8762
La stessa Thatcher le miniere le chiuse favorendo la nascita del mercato dei capitali per nuovi ricchi.

 No.8766

>>8763
la famosa sinistra che non governa mai ma governa lo stesso

 No.8768

>>8766
Il governo è una parte molto piccola del sistema stato.

 No.8769

>>8764
>deliri disarticolati non argomentati e sconnessi da qualsiasi cosa detta nella discussione
Ah ok, interessante
>>8768
raccontaci degli altri poteri occulti che guidano la nazione

 No.8770

>>8769
T'ho detto che il punto è il contrario di quello che sostieni tu.
Ma sai leggere?
Poi dice non devo incazzarmi.

 No.8771

>>8768
Non credo che questo caso si applichi all'Italia.

 No.8775

>>8769
Non so perché molte persone di sinistra che dubitano dei complotti hanno questa visione quasi da cinema della situazione.
Non sono poteri occulti, sono parti di stati e si fa tutto alla luce del sole. Si veda solo l'uso alternativo del diritto oppure Speranza che, di nuovo alla luce del sole, scrive di usare la pandemia per ripristinare l'egemonia di sinistra. Parlo delle traduzioni fatte apposta per toglierle ai fascisti i libri, come il signore degli anelli.

 No.8778

>>8775
>l'uso alternativo del diritto
eh?
>Speranza
speranza era al governo però
>scrive di usare la pandemia per ripristinare l'egemonia di sinistra
ma quando?
>Parlo delle traduzioni fatte apposta per toglierle ai fascisti i libri
l'editoria è di sinistra? la bombiani?
e poi? altro o è tutto qui?

 No.8779

>>8778
>eh?
Per me la discussione si chiude qui, non conosci le basi. Fatti una ricerca su google e poi ripassa.

>ma quando?

Di nuovo, non conosci le basi. Informati sul libro che speranza ha scritto in pandemia.

>l'editoria è di sinistra?

Buon parte, come conseguenza della lunga marcia delle istituzione. Vatti a leggere i post dei wuming a riguardo della, per me orribile, nuova traduzione.

Studia e ripresentati.

 No.8780 RABBIA!

>>8779
>ZiO jUsT vAi Su GuGoL eLlE eMmE a O

 No.8784

>>8779
Francamente fatico a identificare un periodo storico in cui la letteratura non fosse un ascensore sociale per le classi medie mentre la nobiltà era impegnata negli incarichi politici.
Forse giusto il tardo impero romano dalle parti di Nerone e l sua arpa.

 No.8786

>>8779
>Vatti a leggere i post dei wuming a riguardo della, per me orribile, nuova traduzione.
Col cazzo che vado a leggermi i wuminghia, fammi un riassunto

 No.8791

>>8779
>buona parte

Le maggiori case editrici sono Mondadori e Rizzoli che sono di Berlusconi, noto uomo di sinistra

 No.8797

>>8791
ma i lettori sono per forza di cose sfaccendati senza lavoro e quindi di sinistra.

 No.8804

>>8791
Le persone di destra tendono ad assumere persone competenti, a prescindere dal loro credo politico.
Le persone di sinistra tendono ad assumere persone di sinistra, a prescindere dalla loro capacità.

Ne consegue che ogni azienda fondata da un uomo di destra piano piano si riempe di sinistri, fino a rimanerne soffocata.

 No.8807

>>8804
>delirio senza fonte
Medicine anon, medicine.

 No.8809

>>8807
https://en.wikipedia.org/wiki/Diversity,_equity,_and_inclusion

Mi sa che ti serve invece a te un po' di caffè. Per svegliarti.

 No.8810

>>8807
Di nuovo, questi che espongo sono fatti. Non sono cose su cui possiamo discutere, sono cose da cui dobbiamo partire per discutere.
Per questo vi dico che dovete informarvi, dovete leggere.

Se voi non sapete queste cose, vi diventa impossibile navigare il mondo e comprenderlo.

 No.8817

>>8809
I dem americani non sono "sinistra" ma capitalisti con politiche neoliberiste che con socialismo e altri cazzi propriamente di sinistra centrano come hitler col socialismo solo perché hanno messo una S in NSDAP, se non vedi la differenza marchiana non sei pazzo ma ritardato.
>>8810
Ah ma che le politiche di tokenismo siano merda lo appoggio 100% pure io non sono né pazzo ne ritardato, mi fa spergare malissimo che le attribuiate ad uno schieramento che negli usa non esiste praticamente dai tempi del primo red scare, manco dal maccartismo dove già era 95% spauracchio e 5% percentuali irrilevanti di gente giustamente incazzatissima, peraltro dando seguito ad una narrativa squisitamente frutto di settant'anni di propaganda proiettiva della classe dominante dove i loro obiettivi non dichiarati ma strettamente implementati vengono attribuiti all'oppositore ideologico in un rovesciamento della realtà allucinante.
Che poi sono gli stessi fantomatici "comunisti che hanno governato l'Italia rovinandola" che non sono mai esistiti e gli hanno lasciato entrare nei governi solo quando hanno smesso di essere anche vagamente socialisti (no, il PSI era una anomalia per la sua natura rabbiosamente anticomunista e soprattutto perché era tranquillamente comprabile con poco a patto di lasciargli qualche sprazzo di pseudoribellione per mantenere la dignità tipo Sigonella, infatti cessata l'utilità di una opposizione controllata hanno silurato l'intera classe politica della prima repubblica sostituendola con dei pupazzi incompetenti tranne i grandi vecchi con le mani così lorde di sangue che loro per primi non avrebbero mai parlato fino alla tomba) quindi sì, però tanti però in primis di attribuzione.

 No.8818

>>8817
>I dem americani non sono "sinistra"
Si IDENTIFICANO come sinistra, quindi sono sinistra, mica sarai transpolitifobico?

 No.8819

>>8817
Si si, non sono VERA SINISTRA™.
Ora che hai detto la tua solita stronzata torniamo al nostro sillogismo:

>Le persone di sinistra tendono ad assumere persone di sinistra, a prescindere dalla loro capacità.

>DEI: Diversità, EQUITÀ ed inclusione A PRESCINDERE DALLE CAPACITÀ
Ora a meno di una destra, finora sconosciuta, non ne è nota una che prescinda dalle capacità.
Che poi questa capacità si coniughi in razze e nazionalità sarebbe solo una implicazione ulteriore.



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