>>6975Domande cretine, ma per aumentare l'ingaggiamento provvederò qui una risposta seria:
https://www.treccani.it/enciclopedia/effetto-farfalla_(Enciclopedia-della-Scienza-e-della-Tecnica)/Diciamo più specificamente che i popoli incivili, in caso di vittoria in guerra, si premuravano anzitutto di spazzar via la classe dirigente - non solo politica ma anche del mondo civile: chirurghi e primari d'ospedale, rettori e docenti universitari, ufficiali militari, esponenti della cultura, ecc. Cioè si uccideva la civiltà, affinché il popolo sconfitto, pur covando sentimenti di vendetta, non potesse più trovare né guide, né esempio.
Quando gli antichi romani sconfiggevano un popolo, ne spazzavano via solo i capi politici e militari, ne radevano al suolo le roccaforti, ma al netto di schiavizzare un po' di gente il resto non veniva toccato. I popoli conquistati sapevano benissimo che avrebbero potuto commerciare con Roma, e che gli schiavi erano comunque affrancabili, e che si poteva prendere la cittadinanza romana e con quella far la bella vita.
I popoli incivili, invece, spazzavano via tutto, contentandosi di ridurre gli assoggettati a un branco di schiavi affamati e avviliti.
Fra i popoli incivili annoveriamo gli americani. Promisero che l'Iraq sarebbe tornato all'età della pietra. Detto, fatto: hanno bombardato musei, assassinato docenti universitari e personale medico importante, hanno distrutto sistematicamente ogni infrastruttura che ricordasse che gli iracheni non erano affatto un popolo di beduini. Baghdad, così come Teheran, negli anni '70 aveva problemi di… traffico: lavoratori, turisti, studenti. Né cambiò la situazione con la guerra Iran-Iraq (1980-1988). Fu solo con le due inutili guerre "USA contro Saddam" che l'Iraq è stato riportato all'età della pietra.
Triste sorte era toccata al Giappone (nucleare sui civili) e all'Italia (fu bombardata perfino Montecassino con motivi del tutto campati in aria): spazzata via la classe dirigente con metodi tutt'altro che ortodossi, e lasciati vivi (e intimoriti) solo i voltabandiera, la storia ci è stata raccontata come quella di Mericani Libberatori deppopol'oppresso. Politici, medici, storici, notai, universitari, nel dopoguerra sono stati tutti stranamente filoamericani. E gli antiamericani comunistoidi, alla fine della fiera, erano solo cani che abbaiavano in modo poco convincente. Ci siamo beccati l'invasione economica (il piano Marshall), la strigliata del "terrorismo" (eterodiretto, non certo "nazionale"), il babau perenne dell'antifascismo, la svendita dei gioielli italiani a investitori esteri (il panfilo Britannia, nel 1992, col discorso di Draghi), l'ingresso nell'euro (l'UE è di fatto un club gestito dai tedeschi filoamericani, nonostante le presunte "divergenze": ed infatti guardate come in Ucraina gli USA fanno affari, l'UE fa da mosca cocchiera, e noi fessi paghiamo)…
Tutti i potentati italioti, dalle aziende di medie dimensioni fino alle massonerie, dipendono dal benestare di angloamericani, poco importa di che livello. Sempre dipesi. Cambia il referente, cambia il padrone, ma è sempre angloamericano.
Quindi la risposta è sì: un battito d'ali in USA (al posto giusto) scatena un uragano in Italia.
Se "qualcuno" in USA s'incazza su un argomento, qualche giornale comincia a pubblicare un'inchiesta, sulle tv (inclusa rai) cominciano a comparire argomenti collaterali già sdegnati, qualche politico senza motivo si attiva, qualche magistrato apre un fascicolo contro qualcuno e contro qualcun altro…
Il popolo bue che legge i giornali, s'incazza oggi contro X, domani contro Y, ogni volta facendosi guidare dai notiziari e dai titoloni sparati in prima pagina.
Nel frattempo i rivali di X e Y si tolgono sassolini e macigni dalle scarpe, senza capire che prima o poi toccherà anche a loro.