>>11071Mettiti nei panni di un tedesco dei primi decenni del '900.
C'è stata la prima guerra mondiale (un inutile spargimento di sangue). L'impero tedesco viene sconfitto, cade la monarchia della Prussia, anni di fame per i tedeschi.
Nel 1929 in USA la speculazione selvaggia induce la gente a indebitarsi pur di comprare azioni e titoli finanziari, perché la borsa sembrava salire alle stelle senza fermarsi mai. Sennonché una banca secondaria si ritrova a corto di contante e di crediti, fallisce, e a catena falliscono tutti quelli che le avevano prestato senza avere copertura, e a loro volta tutti quelli che avevano prestato a tali banche. Fra le prime avvisaglie nel '26, il caos del '29, fino agli ultimi colpi di coda nella metà degli anni '30, fu un'ecatombe. (perfino in Stanlio e Ollio si allude continuamente a quella povertà improvvisa: gente in giacca e bombetta, magari in auto, ma con le case decrepite e le scarpe bucate e senza soldi per comprarsi da mangiare)
La grande crisi bancaria del '29 in USA induce gli (((investitori grossi))) a liquidare e speculare anche altrove, inclusa la Germania e il suo settore immobiliare. La fame e la devastazione del dopoguerra, per i tedeschi, furono niente a confronto della "inspiegabile" carestia che vissero dal '29 al '33. Nel 1933 sale al potere Hitler, di origine ebraica (figlio illegittimo di un Rothschild che aveva ingravidato una serva, alla quale poi pagarono il silenzio con una discreta pensioncina e un maritino - tale Hiedler -, e persino un po' degli studi "artistici" del giovane Adolf, che aveva pure amici ebrei).
Hitler risistemò le finanze della Germania usando trucchi piuttosto semplici. Nazionalizzò alcune banche, stabilì che lo Stato comprasse la produzione industriale in eccesso, slegò (per quanto possibile) dal circuito bancario i pagamenti fra aziende, rese conveniente offrire lavoro. Già nel '35 la Germania vedeva i primi risultati: cibo e merci a prezzi finalmente accessibili, crollo della disoccupazione, onore per gli scagnozzi neopagani del Führer (come le SS e le SA).
Lo scopo per cui i Rothschild avevano "allevato" Hitler portandolo al potere era duplice. Da un lato una "resa dei conti" tra fazioni ebraiche (eh sì, c'erano ebrei ed ebrei… il ministro delle finanze di Hitler era un "ariano d'onore", cioè ebreo… e gli ebrei perseguitati erano per lo più quelli che si erano integrati nella società tedesca). Dall'altro lato, occorreva scatenare una guerra in Europa che riportasse in vigore la primazia angloamericana (minacciata dalle crescenti economie europee), e possibilmente desse una spallata alla Russia (per ottemperare alla fissazione contro l'Heartland, pur essendo stati proprio gli ebrei a fondare e mantenere in piedi l'Unione Sovietica).
In particolare Churchill, indebitato e totalmente restìo ad entrare in guerra - cosa che non avrebbe dato alla Perfida Albione i vantaggi "programmati" dai (((padroni))) -, venne convinto col solito metodo del bastone e della carota (minacce di scandali, e copertura dei debiti).
E gli USA avevano comunque urgente bisogno di una Grossa Guerra per poter far ripartire la produzione industriale (il settore militare è quello a cui non si può dire "risparmiamo o almeno rinviamo").
Hitler recitò la sua parte fino alla fine, quando nel '45 fu ufficialmente "suicidato" e praticamente portato al sicuro - con gli ufficiali più fedeli e rispettive famiglie - in Argentina, dove morì tranquillamente verso la fine degli anni '50.
Insomma, Coventry, Dresda, Montecassino, Stalingrado, e tutti gli altri, hanno solo assaggiato i risultati delle strategie finanziarie di (((certuni))).