/cuc/ - Cucina

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 No.4

Inauguro con un filo vino.
Questa era la mia selezione per il periodo natalizio.
Rossi: Gota Rossa il più forte e deciso, il nebbiolo Massolino bello strutturato ma più gentile, un Sangiovese superiore defaticante.
Rosé di Cannonau, niente male, forse troppo alcolico per essere un rosé.
E vermentino Orrìu, incredibilmente sapido.

 No.8

Quale bianco con miglior rapporto qualità prezzo?

 No.15

>>8
Una cosa che puoi trovare in qualsiasi supermercato: il vermentino Aragosta è dignitosissimo, per il prezzo.
Parlando di produzioni più piccole, il garganega Domìni Veneti è un furto, rispetto alla qualità che mette in tavola.
Un paio d'anni fa costava 4 euro, adesso è gia a 7 ma ne vale almeno il doppio, ti consiglio di prenderlo prima che aumenti troppo.

 No.57

>>15
Grazie anon, mi fido

 No.102

>>57
Hai provato?

 No.113

Petris di venica, malvasia istriana in purezza.

Un vino troppo giocato sulla mineralità (d'altronde, si chiama petris) con dei profumi agrumato/tropicali/forse lychee troppo tenui per il mio gusto.
A livello tecnico ineccepibile, a parte il grado alcolico. L'etichetta dice 14%, per me sono di più e comunque troppo. In bocca non dava fastidio, ma finito il bicchiere lo ho sentito tutto. In parte è caratteristica varietale (io stesso ho fatto una malvasia con 14.5% di grado due anni fa) ma forse andava raccolta prima.

Promossa, ma vi devono piacere i vini minerali.

 No.123

>>102
No al momento mi ubriaco con la birra

 No.131

L'antenato di cantina Reassi, Marzemina bastarda, corbina, turchetta

Interessante in quanto sono tre vecchie varietà venete ormai dimenticate. Vino piacevole, ma forse con un po' di legno sarebbe stato più morbido e rotondo.

 No.132

>>131
Grazie anone, non le conoscevo. Questo weekend vado a cercarle in enoteca e se le trovo posto i risultati

 No.150

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Weissburgunder di Kellerei St. Michael-Eppan

Purtroppo il pinot bianco si conferma il fratello minore, il neet che alla cena di natale trova i fratelli dottore ed ingegnere. Uno chardonnay meno pieno e grasso, un pinot grigio meno aromatico.

Vino bocciato, non perché cattivo ma perché non c'è motivo di berlo.

 No.160

Come posso farmi una cultura sul vino? Qualche risorsa per un principiante?

 No.161

>>160
Non saprei. In enoteca mi faccio consigliare, in genere. Dico cosa mi piace e cosa non mi piace, oppure cosa cucinerò, e lascio che mi suggeriscano dei vini compatibili col mio portafogli.
Quando vado in qualsiasi posto d'italia mi guardo i vini tipici e cerco di assaggiarli. Poi se riesco ad andare direttamente alle cantine a fare gli assaggi, è tutta esperienza.
Se invece mi stai chiedendo "come faccio davanti allo scaffale della coop a scegliere un buon vino" scarica Vivino, non ci sono alternative in quel caso.
Comunque ognuno poi si sceglie dei vitigni che preferisce e lì cerca di approfondire, per cui dopo un po' conosci quali sono le migliori cantine, oppure quelle che più si confanno ai tuoi gusti e a quanto puoi spendere.
Comunque fondamentalmente non devi vergognarti, la frase che preferiscono sentire in enoteca è: "devo fare una cena con [nomepiatto], vorrei abbinarci un vino che costa massimo X euro, cosa mi consigliate?"

 No.164

>>160
Purtroppo in Italiano trovi pochino, per quanto sembri assurdo.

Quattro calici ti da una visione generale del vino Italiano https://www.quattrocalici.it/le-regioni-del-vino/ ma è molto superficiale.. Ci sarebbero i corsi AIS (e amici) ma richiedono tempo.
Io partirei dalle denominazioni, vai in enoteca e compri un paio di vini abruzzesi, poi torni a casa e li studi su wikipedia.

Se parli inglese, io amo molto wine-searcher https://www.wine-searcher.com/regions-italy perché è impostato con la mentalità di spiegare il prodotto per venderlo.

 No.169

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Malvasia Istriana di Kante

Rispetto a quella di Venica, è più varietale, con quella dolcezza da miele che a me piace molto. Però manca di profumi, ha fatto 12 mesi di barrique ma onestamente non si sente proprio. Non volevo un "oaked chardonnay" tutto burro e vaniglia ma qualcosa in più si.

Bocciato perché mi aspettavo di più.

 No.196

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Piave Malanotte di Bonotto

Io col raboso piave ho un rapporto complicato. Lo ritengo una delle migliori uve rosse d'Italia, non un nebbiolo ma tranquillamente al livello di Aglianico e Sagrantino.
Come vino però, c'è ancora molto da lavorare. I passiti, che la vulgata vuole essere la sua migliore espressione (in ogni variante: piave passito, malanotte, friularo di bagnoli*) sono lontani anni luce dal grande passito rosso, pure lui veneto.
Forse il suo destino è fare rosati, oppure in taglio col raboso veronese quasi simulando un bordolese della riva sinistra cabernet sauvignon-merlot.



*nota a margine: leggere i disciplinare dei due docg è da mani nei capelli. Tutto quello che c'è di sbagliato nella gestione italiana dei disciplinari.

 No.204

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Altro Garganega di alta qualità a 7 euro, Soave classico Montetondo. Sapido e secco, ma con un ottimo profumo.

 No.214

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Non sono grande amante del vino. Qualche mese fa mi capita di bere un bicchiere pieno di Barbera D'Alba della stessa casa vinicola, molto buono e non mi resta sullo stomaco come mi capita spesso. Volevo ripetere l'esperienza ma non trovo il Barbera e ripiego sul Nebbiolo, complice il fatto che fosse in offerta a 7.5 euro rispetto ai 9 a cui viene venduto. Meno corpo e meno pretese che il Barbera, vino più giovane forse più fruttato e meno complesso. Buono ma mi resterà in mente molto meno a lungo che il Barbera.

 No.215

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Volevo uno Chardonnay del Friuli ma alla fine c’era questo in offerta e per cambiare un po’ l’ho preso.

Lo abbino a soutè di cozze e pesce al forno con verdure arrostite.

 No.220

Vie di Romans Dis Cumieris, malvasia istriana al 100% (bevo tutte queste malvasia per motivi di lavoro)

Leggendo in giro ci dovrei sentire delle erbe aromatiche, ma francamente non le colgo. Per il resto, una bella malvasia. Piene, dolce, col pizzicorino minerale, agrumata.

 No.232

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>>196
Un'altra lamentela che ho sui docg del raboso è che sono gli unici, almeno che io conosca, che sembrano non cercare la migliore espressione delle uve.

Questa cosa è assurda, per me. Con questo intendo dire che le docg non sono necessariamente meglio, ma che dovrebbero essere quasi delle guide su dove e quali vitigni impiantare, come condurli, come vinificare. Questo, per il raboso piave, non avvenne.
Cosa voglio dire con questo? che il raboso piave da il meglio in vendemmia tardiva, non passito. E che il raboso piave andrebbe tagliato col raboso veronese, non in purezza.
Ecco quindi che migliori rabosi sono quelli piave doc, tipo questo di cecchetto, e non i docg malanotte prodotti dalle stesse cantine.

Mamma mia se penso alle occasioni perse con i disciplinari in veneto. I rabosi, doc venezia, doc delle venezie, pure quello del prosecco per me è scritto col culo da non enologi.

 No.263

>>232
E posta sti disciplinari e spiegalo anche a noi filistei.
t.valpolicellafag

 No.299

>>263
I problemi dei disciplinare dei rabosi li ho già espressi: il raboso piave da il meglio come vendemmia tardiva e tagliato col raboso veronese. Non da solo e non passito.

>doc venezia

Disciplinare stupidamente complicato.
Che senso ha avere 23 vini + riserva + vini a doppia denominazione chardonnay + altro?
Che senso ha avere carmenere, cabernet franc, cabernet sauvignon separati e poi avere il cabernet generico?
Che senso ha avere un pinot rosè che può essere al massimo 50% pinot nero invece di lasciarmelo fare pinot nero in purezza? e, viceversa, perché costringermi ad usarlo quando potrei farlo semplicemente col pinot grigio? che poi per come è scritto potrebbe essere 50% pinot bianco, 5% pinot nero, 45% di uva a mia scelta lol.
Che senso ha avere doc venezia malbech e refosco ma non a quel punto il raboso?
Che senso ha non darmi la possibilità di fare gli spumanti con la rifermentazione in bottiglia, se voglia?
E potrei andare avanti.

Doveva essere doc venezia rosso + riserva, doc venezia rosè + spumante/frizzante, doc venezia bianco + passito + spumante/frizzante. Al massimo massimo tenevi doc venezia pinot vista l'importanza storica.
Come uve mi lasciavi usare tutte le uve autorizzate per treviso e venezia.

Comunicazione semplice, diretta. Dici rosso venezia e tutti sanno cos'è (perché tanto le uve principali quelle sono merlot/cabernet/raboso + refosco a lison), idem bianchi e rosati.
Con la doc venezia fatta bene e pensata da un commerciale vincevi ovunque.

>doc delle venezie

Semplicemente non doveva esistere, doveva rimanere un'igt.
Questo sia perché, per una serie di conseguenze complicate ma razionali, passando da igt a doc il prezzo è crollato, sia perché delle venezie era un nome molto bello e con una certa storicità, cosa persa e bruciata (trevenezie fa schifo).

>prosecco

L'errore di base è il minimo 85% di glera. Doveva essere 85% glera e glera lungo, o glera/verdiso/bianchetta, o glera almeno 50%, o qualche altra variante.
La glera è un vitigno generoso e profumato, ma necessità di acidità, grado, e struttura. Se si potesse usare varietà con alta acidità come il glera lungo e il verdiso, già avresti risolto mezzi problemi.

 No.301

>>299
Questa cosa mi pare di averla letta anche in un libro di Alberto Grandi a proposito dei vini piemontesi: o disciplinari talmente laschi che ogni vitigno può essere ascritto a 25 tipi di denominazioni diverse oppure talmente stretti da strozzare le potenzialità dell'uva, invece di essere pensati abbastanza stretti da avere un senso nell'identificare un vino ma abbastanza elastici da poter essere usati per esaltare l'uva che hai a disposizione in quell'annata.

 No.302

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File: 1714833288424-1.jpeg (43.29 KB, 758x706, image.jpeg)

File: 1714833288424-2.jpg (37.44 KB, 758x706, Piemonte-Le-Langhe.jpg)

File: 1714833288424-3.jpg (55.27 KB, 758x706, piemonte-monferrato-.jpg)

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Dimenticavo di scrivere

>malvasia istriana di Zidarich

Ottima, rispetto alle altre malvasie si sente molto il miele e meno il moscato. Direi la più interessante.
Non filtrata, quindi non per tutti.

Dovrei aver finito il giro delle malvasie.

>>301
Non conosco abbastanza bene la situazione piemontese da poter avere una opinione, però mi sembra credibile. Soprattutto sui disciplinari laschi.

Per me si rientra in due problemi. Il primo è una certa ansia di specificità, di voler essere particolari. Questo ovviamente è giusto e dovuto quando vuoi vendere, ma ad un certo punto diventa troppo complicato e specifico. Forse bisognerebbe avere zone più grandi e massicce, invece di avere una denominazione per ogni comune.
Prendiamo anche le denominazioni toscane. Abbiamo 41 doc ed 11 docg. Non sono troppe? davvero ci serve chianti e chianti classico divisi? (con il ridaciano assurdo che il chianti classico non prevede uva bianca, quando sarebbe tradizionale.)
Sfoltisci le denominazioni, e piuttosto fammi una denominazione regionale seria per i supertuscan.

Torniamo al piemonte. Valoritalia divide le denominazioni in 4 gruppi, quindi vi allego 4 immagini.
Davvero non si può riunire le denominazioni ad Asti e nel Monferrato?
Ridurre le docg a docg asti moscato/barbera/gavi etc.? Tutte le doc in un fazzoletto non possono stare insieme? Per me si.

Forse sono troppo brutale? forse.

Per il problema che sono troppo stretti, quello è l'amore per la regolamentazione.

 No.315

File: 1715200461893.jpg (32 KB, 900x900, Donati-Marzemino-Orme_risu….jpg)

Marzemino trentino doc di Donati

Bello pieno in bocca, con una certa dolcezza. Come in altri marzemini molto maturi, ritrovo una nota di liquerizia che a me piace molto. Un po' carente al naso però, non sento la bella nota di violetta.



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