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 No.211402

Esitono leggi italiane che mi vietano di raccogliere, trattare e consumare a mio piacimento e per uso personale l'acqua piovana?


Chiedo perché avevo pensato di cominciare a farlo, in modo da poter abbattere quei microcoti mensili/settimanali dovuti al consumo d'acqua

 No.211403

Ah, dimenticavo di dire che abito in pianura padana.

 No.211404 RABBIA!

Che schifo i povery.

 No.211406

Non lo so OP, ma in caso sbrigati perché dovrebbe iniziare a piovere nelle prossime ore

 No.211408

Certo magari evita di coprire con teli geotecnici il giardino dei vicini

 No.211412

In Italia non esiste una legge nazionale unica che vieti la raccolta dell'acqua piovana; al contrario, la normativa tende a incoraggiarne il recupero per scopi non potabili per ridurre lo spreco di acqua di rete.
Tuttavia, la libertà di "consumare a proprio piacimento" incontra limiti molto precisi quando si parla di potabilità e di norme igienico-sanitarie.
Ecco il quadro normativo sintetizzato per punti:
1. Raccolta e Uso Non Potabile (Permesso)
La legge italiana (e i regolamenti edilizi locali) favorisce l'uso dell'acqua piovana per:
* Irrigazione di orti e giardini.
* Lavaggio di aree esterne o veicoli.
* Scarico dei WC (previa installazione di un impianto dedicato).
* Alimentazione di lavatrici (se opportunamente filtrata).
> Nota Bene: Molti Comuni obbligano i nuovi edifici a dotarsi di sistemi di recupero delle acque meteoriche per ottenere il certificato di agibilità.
>
2. Consumo Umano e Potabilità (Divieto/Limiti)
Qui la normativa diventa restrittiva. L'acqua piovana non è considerata potabile per legge (D.Lgs. 18/2023) a causa della possibile presenza di inquinanti atmosferici, batteri, metalli pesanti e residui organici raccolti dai tetti.
* Divieto di immissione in rete: È severamente vietato collegare l'impianto di raccolta dell'acqua piovana alla rete idrica pubblica (acquedotto). I due circuiti devono essere fisicamente separati per evitare contaminazioni incrociate.
* Uso alimentare: Non puoi utilizzare l'acqua piovana per bere o cucinare senza un sistema di potabilizzazione certificato che garantisca i requisiti chimici e microbiologici previsti dalla legge. In assenza di certificazione, sei legalmente responsabile dei rischi per la salute.
3. Aspetti Civilistici (Art. 908 C.C.)
Secondo il Codice Civile, hai il diritto (e l'obbligo) di raccogliere le acque piovane che cadono sul tuo tetto. L'importante è che lo scarico o lo sgrondo non avvenga nel fondo del vicino (divieto di stillicidio), ma sia convogliato all'interno della tua proprietà o nelle fognature meteoriche comunali.
4. Edilizia Libera
Con il recente "Decreto Siccità" (D.L. 39/2023), l'installazione di vasche di raccolta per acqua piovana (fino a determinati volumi, specialmente per uso agricolo) è stata semplificata, rientrando spesso nelle attività di edilizia libera (senza necessità di permessi onerosi).
In sintesi
| Azione | Stato | Condizione |
|—|—|—|
| Raccogliere | Lecito | All'interno della tua proprietà (Art. 908 C.C.). |
| Innaffiare/Lavare | Incoraggiato | Uso non potabile. |
| Bere/Cucinare | Sconsigliato/Vietato | Solo se trattata e certificata secondo standard ASL. |
| Mischiarla con l'acquedotto | Illegale | Sanzioni pesanti per rischio contaminazione rete pubblica. |

Vuoi che ti aiuti a capire quali sono i requisiti tecnici minimi per realizzare un sistema di recupero dell'acqua piovana a norma per il giardino?

 No.211413

>>211412
Per realizzare un impianto di recupero a norma, non basta posizionare un bidone sotto la grondaia (anche se per un piccolo orto può bastare). Se vuoi un sistema efficiente e sicuro, devi seguire alcuni passaggi tecnici chiave per evitare che l'acqua diventi un ricettacolo di batteri o insetti.
Ecco i requisiti tecnici fondamentali per un sistema di recupero "fai-da-te" o professionale:
1. Sistema di Captazione e Filtraggio
Il tetto è la tua superficie di raccolta, ma raccoglie anche foglie, polvere e deiezioni di uccelli.
* Filtro a monte (Deviatore): È un dispositivo da inserire nel pluviale che separa le foglie e i detriti grossolani prima che l'acqua entri nel serbatoio.
* Deviatore di "prime piogge": Questo è il segreto per un'acqua pulita. I primi 5-10 minuti di pioggia lavano il tetto dallo smog e dallo sporco. Un buon sistema scarta automaticamente questi primi litri "sporchi" e invia al serbatoio solo l'acqua successiva, più limpida.
2. Il Serbatoio (Stoccaggio)
Il contenitore deve avere caratteristiche precise per mantenere l'acqua in salute:
* Opacità: Il serbatoio deve essere di materiale oscurante (plastica nera, verde scuro o interrato). Se passa la luce solare, si formano rapidamente alghe.
* Materiale: Polietilene ad alta densità (PEAD) o cemento, materiali che non rilasciano sostanze tossiche.
* Chiusura Ermetica: Fondamentale per evitare la proliferazione di zanzare e l'ingresso di piccoli animali.
3. Distribuzione e Sicurezza
Se decidi di collegare il serbatoio a una pompa per irrigare o per alimentare uno sciacquone, devi rispettare queste regole:
* Troppo pieno: Il serbatoio deve avere uno scarico per l'acqua in eccesso collegato alla fognatura bianca o a un sistema di drenaggio, protetto da una valvola di non ritorno (per evitare che i ratti risalgano nel serbatoio).
* Disconnessione Idrica (Fondamentale): Se il serbatoio rimane vuoto e vuoi usare l'acqua dell'acquedotto per integrare, non puoi collegare i due tubi direttamente. Deve esserci un'interruzione fisica (un salto d'aria) per impedire che l'acqua piovana possa mai rifluire nei tubi dell'acqua potabile.
* Segnaletica: Se porti l'acqua piovana a un rubinetto esterno, è obbligatorio apporre una targa con scritto "Acqua non potabile".
4. Manutenzione
Per legge e per igiene, un impianto a norma prevede:
* Pulizia dei filtri almeno due volte l'anno (autunno e primavera).
* Svuotamento e pulizia del fondo del serbatoio ogni 1-2 anni per rimuovere i sedimenti.
Un consiglio pratico
Se il tuo obiettivo è solo l'irrigazione del giardino, ti basta un serbatoio esterno con filtro a grondaia (costo circa 150-300€). Se invece vuoi portare l'acqua dentro casa (WC/lavatrice), l'impianto diventa complesso e richiede l'intervento di un idraulico per garantire la separazione delle reti.



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