>>211100>>211165Mah. L’immaginario erotico maschile è, per sua natura, generativo: l’uomo crea le proprie fantasie, le inventa, le produce autonomamente.
Anche se oggi il porno tende a banalizzarle e a uniformarle, l’origine resta interiore.
Le fantasie maschili nascono dall’interno, da un impulso creativo che non ha bisogno di conferme sociali.
La sessualità femminile, al contrario, è un costrutto sociale, quindi imitativa.
Nei secoli passati, le donne non sognavano certe cose semplicemente perché non era previsto che le sognassero.
Nei secoli in cui dovevano vergognarsene, se ne vergognavano.
Nei secoli in cui non dovevano provarle, non le provavano.
Il piacere femminile si è sempre modellato sul contesto storico e culturale, adattandosi alle regole del momento.
Il piacere femminile non è quindi una costante biologica, ma una variabile sociale.
Nel nostro secolo, invece, in cui il porno è ovunque e una donna “non è una donna” se non ha orgasmi spettacolari, ecco che improvvisamente tutte ne hanno.
Tutte diventano pornostar, tutte vivono orgasmi epici, e la moda stessa ha assorbito i codici estetici del porno: basti pensare agli stivali fetish, un tempo solo nel mondo del porno kink, oggi sfilano tranquillamente in passerella.
Il piacere femminile è in larga parte un costrutto sociale, che cambia insieme alla società, perché viene imitato, appreso e interiorizzato. Il piacere maschile, invece, resta generativo: evolve con i tempi, ma nasce dall’interno.
Quando un uomo ha una fantasia erotica, se l’è creata da solo.
Una donna, invece, l’ha imparata.