>>169245È pur vero che la (((perversione))) è cominciata negli USA, che avevano due colonne portanti:
- il moralismo perbenista puritano dei protestanti
- la fissazione di (((certuni))) di dover rovinare i goyim.
Già nella prima metà del '900 nella letteratura (inclusi i romanzetti e i fumetti), nello sport (le cheerleader, cioè belle femmine svestite che si agitano), nella moda (femmine sempre più svestite), per poi nel dopoguerra aggiungere canzoni dai testi sempre più allusivi e film che shillavano tradimenti, innamoramenti fulminanti, divorzi più o meno inevitabili, per giungere infine alla rivoluzione sessuale sessantottina.
Il 1968 è considerato lo spartiacque ma è un processo durato un intero secolo, che a poco a poco ha sdoganato anche frociame (nel DSM del 1974 la finocchieria veniva declassata da "disturbo" a "orientamento") e pedofilia (nel DSM del 1994 veniva declassata a "orientamento" qualora non ci fossero danni per i minori). Il DSM è il manuale diagnostico per la psicologia.
In Italia le cose sono arrivate in ritardo, ma già un secolo fa qualche scrittore satirico come Giovanni Papini ironizzava sulle ricche femmine che abortivano perché "non si può mica tenere un figlio solo perché c'era stata una notte di passione". Serviranno poi tutte quelle smielate canzonette (a sdoganare l'espressione "fare l'amore", ossia il sesso prematrimoniale) e quei filmetti "catechetici" (a sdoganare situazioni estreme spacciandole per normalità) a completare l'opera.
Per esempio, nel 1971 usciva il filmetto "Mazzabubù quante corna stanno quaggiù?" (
https://it.wikipedia.org/wiki/Mazzabub%C3%B9..._Quante_corna_stanno_quaggi%C3%B9%3F ) che ha una scena fondamentale in cui Ciccio Ingrassia si rivolge seriosamente agli spettatori per giustificare la necessità del divorzio, con lo stesso pomposo atteggiamento di un vescovo che spiega ai fedeli la vita del santo patrono durante la liturgia solenne.
Il divorzio verrà legalizzato tre anni dopo, nel 1974; seguirà inevitabilmente nel 1978 l'aborto (firmato da democristiani); e nel 1981 il referendum per abolire la legge sull'aborto verrà sconfitto per pochi punti percentuali.
Quindi si direbbe che in appena 60-70 anni (tre generazioni) la "rivoluzione" sessuale è compiuta, passando da una società tradizionale (dove è socialmente prestigioso sposarsi presto e figliare in abbondanza, dove solo i ricchi annoiati si trastullano con tradimenti e aborti e pornografia) ad una società "moderna" (dove è socialmente prestigioso essere froci, o almeno childfree, woke, femministi) che per sua natura tende ad estinguersi (infatti non fa più figli).