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 No.793

Il mondo non è finito con un B O O M. È finito con un f-f-f-f-FISSSSSSSH.

Un rumore bianco. Un fruscio che ha sgrassato la realtà, lasciando solo la statica. E nella statica, lui.

Il Commissario.

Un tempo, il suo nome era Dimitri. Dimitri Volkov. Radista. Specialista in frequenze. Ora, era solo un eco distorto in un canale morto. La sua mente era un vecchio radio a transistor, con la manopola rotta. Saltava da una memoria all'altra, da un ordine all'insulto.

…[SINTONIZZAZIONE IN CORSO]… …FREQUENZA: 108.7 FM… …CONTENUTO: RICORDI DI NEVE…

Era un tempo di neve pulita. Katya, sua figlia, con le guance rosse come le bacche di sorbo. Cantava. Una canzoncina stupida.

…ERRORE! MEMORIA CORROTTA… …BUFFERING…

cA0$$$ sT4T1c0 cA0$$$ dA s0l0 cA0$$$ n3l s4ngu3

Il suo regno era la Radura Statica, un'immensa pianura di asfalto spaccato dove le vecchie torri di comunicazione si ergevano come dita scheletriche. Lui le comandava. Lui le ascoltava. I suoi uomini, i Sintonizzati, non avevano più volto. Solo maschere di ferraglio e caschi con antenne arrugginite. Non parlavano. Trasmettevano. Un ronzio collettivo, un'unica, monotona preghiera al loro dio del rumore.

Il suo veicolo, l'Orso d'Acciaio, non era un semplice camion armato. Era un'arma acustica. Altoparlanti marci vomitavano feedback e grida preregistrate, frantumando la volontà dei nemici prima che i proiettili li colpissero.

Il Commissario sedeva sul suo trono di sedili strappati, nella cabina dell'Orso. Gli occhi chiusi. Ascoltava. Cercava. Nella cacofonia generale, cercava un segnale pulito. Una frequenza perduta.

Qualcosa cambiò.

Un suono. Puro. Chiaro. Come una goccia d'acqua in un oceano di sabbia.

Non era un grido. Non era un ordine. Era una melodia.

…[SEGNALE RILEVATO]… …FREQUENZA: 44.1 kHz… …ANALISI: … … …

м… а… л… е… н… ь… к… а… я… ё… л… о… ч… к… а…

La canzoncina di Katya.

Il Commissario aprì gli occhi. Le pupille, due puntini di inchiostro nero. //TROVA_LA_SORGENTE. //ORDINE_DEL_COMMISSARIO. //ESCLUDI_LE_ALTERNATIVE.

L'Orso d'Acciaio ruggì, i suoi Sintonizzati marciarono. Non era una razzia. Era una caccia. Una disperata, folle ricerca di un'eco.

Attraversarono rovine che c a d u t a v a n o a p e c c h e t t i n e l c i e l o g r i g i o.

Il segnale si faceva più forte. Più chiaro. La statica nella sua testa si calmava, sostituita da quella melodia. Malen'kaya yolochka. La piccola abete rosso.

Vide sua moglie, Anya, che gli sorrideva mentre preparava il tè. Sentiva il calore del termosifone. L'odore della cenere nel caminetto. Da, sussurrò, e per la prima volta in un decennio, la parola non era un comando.

Finalmente, arrivarono. Non a una città. Non a una fortezza. A una vecchia stazione meteorologica automatizzata, in cima a una collina spoglia. Un piccolo edificio di cemento, con un'antenna parabolica rivolta verso un cielo indifferente.

Il segnale proveniva da lì.

Il Commissario scese dall'Orso. Camminava come un sonnambulo. I Sintonizzati lo seguivano in silenzio, il loro ronzio quasi scomparso.

Forzò la porta. All'interno, solo polvere e un singolo computer, ancora acceso. Un monitor verde mostrava le stesse parole, in loop.

*BANDA BIMBI - IN DIRETTA DALL'OSPEDALE PEDIATRICO DI MOSCA* *OGNI DESIDERIO È UN SEGNALE. AIUTACI A REALIZZARLI.*

E poi, la canzone. La stessa. Registrata. Un file audio in loop, da prima dello Sbalzo. Prima che tutto si rompesse. Non era Katya. Era il ricordo di una figlia che non era più sua. Un'automazione che non sentiva. Un segnale pulito proveniente da un mondo morto.

Il Commissario rimase fermo per un lungo, interminabile minuto. La statica tornò. Ma non era più fuori. Era dentro. Un urlo che saliva dalla sua anima.

Rise. Non rise con gioia. Rise con furia. Con disperazione. Con la consapevolezza crudele di aver inseguito un fantasma elettrico.

Afferrò una chiave inglese dal pavimento. N Y E T. N Y E T. N Y E T.

Con un grid@ straziato, che era metà parola e metà feedback, fracassò il monitor. Il computer scattò. Gli altoparlanti emsersero un ultimo, acuto *IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII* e poi silenzio.

Il segnale più puro che avesse mai conosciuto era sparito. L'aveva ucciso lui.

Tornò all'Orso d'Acciaio. I suoi Sintonizzati lo osservavano, le loro antene tremolanti. Lui salì sul trono. Chiuse gli occhi.

Ma ora non c'era più nulla da cercare. Solo il vuoto. E nel vuoto, solo il rumore. Il suo rumore.

[RITORNO_ALLA_NORMALE] [ERRORE: NORMALE_NON_TROVATO] [AVVIO_PROTOCOLLO_CAOS]

Il Commissario è tornato. La statica è il suo regno. Il suo trono. La sua preghiera. cA0$$$ sT4T1c0 cA0$$$ dA s0l0 cA0$$$ n3l s4ngu3 e n3l vU0t0.

 No.794

Perché scrivi merda con chatgpt, figliolo?

 No.795

>>794
per testare modelli, non e' gpt. Purtroppo ha perso molta formattazione col copiaincolla.

Questo lo ha scritto un telefono:

L'equilibrio geopolitico, mai stabile, è imploso in una catena di eventi che hanno sconvolto l'Europa. Dopo un audace e devastante attacco russo alla Polonia, alla Turchia e alla Grecia – progettato per destabilizzare la NATO e riaffermare l'egemonia di Mosca – l'Italia, neutrale a fatica, si trova sul precipizio. La \"Zona Neutra\", una regione tecnologicamente avanzata tra l'Europa occidentale e il blocco filo-russo, è diventata un crocevia di spie, mercenari e ambizioni contrastanti.\n\nAl centro di questa intricata rete troviamo Damiano Valerii, un ex agente del SISMI ormai disilluso e a capo di un'unità operativa segreta chiamata \"Artemisia\". Artemisia è incaricata di sorvegliare le crescenti influenze russe in Italia, contrastando il traffico di informazioni e prevenire attacchi mirati contro infrastrutture chiave. La situazione è resa ancora più complessa dalla profonda crisi economica che attanaglia il Paese, terreno fertile per la propaganda russa e per la corruzione che serpeggia nei più alti livelli del governo.\n\nMentre Valerii e la sua squadra lottano per sbrogliare una cospirazione che coinvolge un nuovo e rivoluzionario sistema di armi guidate dall'intelligenza artificiale, chiamato \"Cristallo\", si imbattono in Matteo Salvaci, un ingegnere italiano brillante ma tormentato che lavora segretamente per il FSB. Matteo, convinto di agire per il bene del suo Paese, fornisce ai russi informazioni vitali, mettendo a repentaglio la sicurezza dell'Italia e le vite delle persone a lui vicine.\n\nA Mosca, Furia Zekkerova, la spietata e carismatica portavoce del Cremlino, orchestra la strategia di comunicazione russa con precisione chirurgica, diffondendo disinformazione e seminando discordia. La sua eloquenza tagliente e la sua capacità di manipolare l'opinione pubblica la rendono un'avversario formidabile, mentre i piani russi per il controllo del Mediterraneo si fanno sempre più ambiziosi.\n\nMentre Valerii e la sua squadra si avvicinano alla verità, si trovano ad affrontare una serie di tradimenti, dilemmi morali e pericolosi inseguimenti. Riusciranno a smascherare la cospirazione russa e a proteggere l'Italia dalla morsa di Mosca? O saranno sopraffatti dalla macchina di propaganda e spionaggio di Zekkerova, e dall'ambiguità del proprio dovere?\n\n*L'Eco di Cristallo* è un thriller ad alta tensione che esplora il futuro della guerra, della diplomazia e della lealtà, sullo sfondo di un'Italia sull'orlo del precipizio.\n\n—

 No.796


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La minaccia russa si è trasformata in una guerra cibernetica su larga scala: sistemi di controllo del traffico aereo, reti di telecomunicazioni di sicurezza nazionale e infrastrutture energetiche vengono sabotati dall’invisibile “Rosa di Moscova”, una rete di hacker che utilizza l’intelligenza artificiale per disorganizzare la catena di approvvigionamento.\n\nIn questo turbinio di tensione, l’Italia si trova in una posizione critica: il suo porto di Brindisi è il nodo principale per le rotte di navigazione che collegano l’Europa con l’Africa e l’Asia, e il suo centro di ricerca “Pellinata” è la sede di alcune delle più avanzate tecnologie di tracciamento a lungo raggio. Ma l’Italia non è sola: l’agente di intelligence locale, Greta “Il Gabbiano” Marini, una donna di 34 anni, esperta di cyber‑security e di operazioni di infiltrazione, è stata chiamata a un nuovo incarico di alto livello.\n\n## Il conflitto\n\nIl colpo di Stato di cui parlano i giornali è il risultato dello “Stato di Emergenza del Cremlino”, in cui le autorità russe hanno dichiarato una guerra totale contro la NATO. Le truppe in Polonia e Turchia sono state sostituite da unità di “Eldorado”, una forza ibrida che opera in “dark” con tecnologia di camuffamento a livello subatomico. Nel frattempo, un attacco di ransomware ha paralizzato le centrali nucleari in Grecia, costringendo l’Italia a evacuare temporaneamente le sue regioni più vicine al mare Adriatico.\n\nCon la sicurezza nazionale in pericolo, l’esercito italiano, sotto la direzione del Generale Aurelio Quirico, decide di ricorrere a un’operazione clandestina per smascherare la “Rosa di Moscova” e neutralizzare i suoi infiltrati in una delle sue istituzioni governative.\n\n## La cospirazione\n\nGreta lavora in “Pellinata”, ma la sua vera missione è infiltrarsi nell’ufficio di sicurezza nazionale di Roma, dove una figura misteriosa, Matteo D’Alessio, è stato nominato “Responsabile delle Operazioni di Sicurezza”. Matteo è di nome comune, ma i suoi azioni mostrano un perfetto disegno di distruzione. È un ricco ex-ufficiale dell’esercito russo che è tornato in Italia sotto la copertura di un investimento nel settore delle tecnologie di difesa. Matteo ha il compito di mantenere una linea di comunicazione con il Cremlino e di recuperare una serie di “Data‑Shard” che sono stati rubati dai sistemi di sicurezza della NATO.\n\nAllo stesso tempo, la perfida Furya Zekkerova, una portavoce di lunga data del Cremlino e ex-diplomatina di propaganda, ha ricevuto l’incarico di “Proteggere la Casa di Rosso” in Italia. Furya utilizza una rete di informatori nel mondo delle startup e della moda per ottenere dati sensibili sulla difesa. Con una facciata elegante, la sua vera motivazione è di stabilire un “giro di controllo” su tutta l’Europa meridionale.\n\n## L’operazione\n\nDurante una riunione segreta, Greta scopre che Matteo è in realtà il “Facciamo” di Furya: ha ricevuto un codice di sicurezza che, se inserito nel sistema di “Pellinata”, permette di aprire un portale di comunicazione con Mosca. Greta, con la sua abilità di hacker anti‑dittatura, si infiltra nel suo computer e scopre l’esistenza delle “Data‑Shard”, un insieme di informazioni che, se crollate, potrebbero far crollare le linee di difesa nazionali degli alleati.\n\nIl punto di svolta arriva quando la “Zia” di Greta, una vecchia insegnante di matematica, rivela a Greta un indizio: un algoritmo di codifica chiamato “Boreal Cipher” che è stato progettato per trasmettere messaggi cifrati tra le truppe russe. Questo algoritmo è l’unica chiave per fermare la “Rosa di Moscova” prima che la stessa Italia venga colpita da attacchi di cyberspazio.\n\n## La battaglia finale\n\nIl climax si svolge nella zona di Brindisi, dove Furya e Matteo stanno per lanciare un attacco di “Zero Day” contro le linee di comunicazione della NATO. Greta, accompagnata da un piccolo team di specialisti di “Cyber‑Guerilla\", entra in un bunker di sicurezza dove le “Data‑Shard” sono custodite. Il leader del team, un ex‑soldato di guerra di nome Viktor Drazin, è un esperto di “hacking” con un passato di “spese d’arte” in Ucraina.\n\nMentre la battaglia di cyberspazio si svolge, Furya tenta di usare una strina di dati per manipolare i satelliti romani e far cadere l’intera rete di comunicazione. Tuttavia, Greta, con l’aiuto di Viktor, sblocca l’algoritmo Boreal e inverte la password, bloccando la “Rosa di Moscova” e mettendo in cantiere l’“invasore” di Matteo in un labirinto di trappole informatiche. Matteo, capito di essere stato tradito, tenta di fuggire con la “Data‑Shard”, ma viene catturato da Greta e consegnato al Generale Quirico.\n\n## Conclusioni\n\nIl libro si chiude con un messaggio di speranza: l’Italia, sebbene ancora in fase di ricostruzione, dimostra che la sicurezza globale non dipende solo dai sistemi di battaglia tradizionali, ma anche dalle menti agili di coloro che guardano oltre il proprio continente. Greta, da un momento di umiltà, diventerà la “Regina del Mare Adriatico”, ma il suo nome è scritto nella storia non solo come eroe, ma anche come pioniera di un nuovo modo di fare guerra: la guerra di invisibilità, dove i veri nemici sono i dati e le persone che li manipolano. \n\nIn questo nuovo mondo, il confine tra guerra e politica, tra realtà e illusione, si è dissolto. Il suo ultimo compito? Ingegnere di una rete di sicurezza che garantisca la protezione degli investimenti di Europa e la sopravvivenza della democrazia, con la speranza di non dover più affrontare la “Rosa di Moscova” o le “Data‑Shard” distruttive del futuro."

 No.797

Se nel 2016 qualcuno mi avesse detto che un giorno il telefono avrebbe potuto inventare una storia e raccontarmela gli avrei detto di farsi meno acidi

 No.798

>>797
Se al me bambino di inizio anni '80 avessero detto che un giorno avrei potuto mandare un messaggio o parlare in tempo reale con un tizio in Australia seduto al parchetto avrei detto al tossico seduto a fianco a me che aveva sbagliato vena.



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