>Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte indagate per stalking e diffamazione, le chat «femministe» al veleno: insulti a Murgia, Segre, Mattarella >Selvaggia Lucarelli ha pubblicato alcuni estratti delle chat che per il pm costituiscono una «gogna digitale». Ora Vagnoli accusa la giornalista di aver usato metodi «fascisti» per «punire i nemici». Nelle conversazioni anche insulti a Cecilia Sala nei giorni in cui era in cella in Iran
>Il pubblico ministero Alessio Rinaldi scrive che tutte e tre (Benedetta Sabene ha un ruolo marginale) hanno fatto terra bruciata attorno a un ragazzo reo di aver prima tradito e poi lasciato F., una loro amica. >Una chiamata alle armi (digitali e non) per annientare l’immagine pubblica e privata di chi viene preso di mira, per escluderlo dagli eventi screditandolo, per isolarlo. «Gli facciamo fare la fine della mer… che è», si dicono le indagate via chat. Sperano «che si ammazzi con il coltello», lo chiamano ripetutamente «abuser», promettono: «ti giuro che avrà una morte sociale e politica che non immagini», «lo mutiliamo, questo cogl…», «sembra tanto Filippo Turetta».
Un sogno poter essere l'oggetto delle minacce di una chat di femministe furentissime incazzate, mai noi. >Qualche esempio, solo per capire il tono violento. Mattarella: «Vecchio di merda». Liliana Segre: «Vecchia nazi». Viola Carofalo (Potere al popolo): «Stronza». Valentina Mira (scrittrice): «Pazza sfigata». Marco Travaglio: «I libri li fa scrivere da qualcun altro oppure direttamente da Chat Gpt». >Michela Murgia: «Era in gran parte una persona di merda»