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 No.287

Siamo dalle parti di dropshipping e affittare immobili per subaffittarli su Air b'n'b.
Dovrei averne abbastanza per un soliloquio corposo ma magari qualcuno ha qualche altra boiata da aggiungere a quelle che mi sfuggono.

 No.288

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Sebbene con le dovute limitazioni, non potete spendere i soldi a cazzo di cane, è chiaramente un modo di finanziare progetti concreti che rende il rivolgersi al mercato del credito bancario una roba terribilmente da boomers.

 No.289

il dropshipping è solo un modo di fare ecommerce, non farti prendere per i fondelli dai venditori di pentole dell'internet
internet ti fornisce dei canali in piu per fare quello che si è sempre fatto

 No.299

>>289
>internet ti fornisce dei canali in piu per fare quello che si è sempre fatto

Appunto.
E resta comunque una alida alternativa per chi non abbia capitali da cui partire.
Roba da far esplodere il culo ad ogni teorico del marxismo.

 No.300

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Fondare una startup.
C'è da dire che, almeno finora, non ci sono casi eclatanti di aziende create ad hoc per poi essere cedute in cambio di cifre stratosferiche.
Questo dipende dal fatto che alcune delle big four o five, se ci aggiungiamo pure Musk, non hanno piani di sviluppo concreti e tendono ad inseguire la next big thing con il terrore di rimanere indietro nel prossimo campo di sviluppo.
Vedasi il caso della AI.
Tuttavia questo potrebbe cambiare in futuro, specie nel caso di Amazon che sta inseguendo i cinesi nel campo dei servizi avanzati all'industria.
Resta comunque una novità nel modo di concepire le aziende rispetto alla mentalità italica che ne voleva di piccolissime e senza nemmeno quotazioni di borsa.

 No.303

>>287
Fare business è possibile quando c'è un mercato tutto sommato stabile, delle regole grosso modo valide per tutti, e un'opportunità di business ragionevolmente accettabile.

Le prime due precondizioni sono assenti, e insieme alla crisi hanno cancellato quasi totalmente la terza precondizione.

Per dire, se in un paesino ci sono 3 macellerie e tu vuoi aprirne una quarta, devi prima assicurarti che il veganismo non stia prendendo piede, e che la richiesta di carni sia a malapena soddisfatta dalle macellerie già presenti, e che il luogo dove aprirai ti darà almeno un vantaggino rispetto alla posizione delle altre tre.
Se manca una di tali precondizioni, sei nella merda, anche se avevi un fornitore di carni serio e qualitatevolmente valido.

Oggi che business fai?
Tutto ciò che è vagamente elettrico, è letteralmente in dropshipping da fuori UE.
Tutto ciò che è alimentari, è letteralmente in dropshipping dal resto dell'UE.
Tutto ciò che è ristorazione lavora ai limiti della perdita.
Più la selva inestricabile di burocrazia, tasse, adempimenti/certificazioni (HACCP ecc.)

Il mercato turistico (dai b&b in su) è pressoché intasato; puoi fare qualche soldino temporaneamente con un b&b ma solo perché nel far west attuale c'è ancora qualche pirla che per risparmiare due euri al giorno preferisce te a 68€/notte piuttosto che il tuo vicino in posizione panoramica a 70€/notte.

Le startappe informatiche sono merda fritta perché qualsiasi cosa informatica o è coperta da brevetto o è solidamente in mano ad altri player.
Tutta la foga degli sviluppatori de Lopensurze sta nel fatto che i loro progetti non si possono far fruttare, di fronte ai big player che decidono quali sono gli standard.
E comunque le piattaforme che ti "aiuterebbero" (da kickstarter ad airbnb) si prendono la loro percentuale e ti fregano idee e dati (perfino l'autopubblicazione di un libro tramite il servizio apposito di amazon).

Devi letteralmente raschiare il fondo per le bricioline. Oppure buttarti in qualcosa di temporaneo e senza futuro (sciampista, raccoglitore di pomodori, rider).

 No.305

>>303
Sei a cavallo di una transizione ecologica imposta per legge e senza reali offerte di mercato, la richiesta è già sconfinata a fare i muratori.

>Tutto ciò che è alimentari, è letteralmente in dropshipping dal resto dell'UE.

Non so dove vivi ma la situazione è diametralmente opposta.
Già con l'offerta di prodotti locali di qualità puoi avere un discreto successo.

>Il mercato turistico (dai b&b in su) è pressoché intasato

Al netto delle situazioni turistiche contingenti (se non c'è richiesta è inutile stare a provar sangue dalle rape) se il mercato è intasato significa che la domanda è consistente.
Al netto dei costi, rispetto agli affitti standard, i ritorni sono comunque stratosferici. Basta fare due conticini.

>Le startappe informatiche sono merda fritta perché qualsiasi cosa informatica o è coperta da brevetto o è solidamente in mano ad altri player

A parte la consueta niocchia di social con cryptovaluta e market interno ancora scoperta, c'è tutto il settore di servizi avanzati per la industrie: controllo qualità, geolocalizzazione avanzata e altri servizi che i cinesi stanno cominciando ad offrire appena ora inseguiti da Amazon.
C'è anche tutto il settore della logistica avanzata che è ancora lacunoso nell'offerta di strumenti appositi che siano più flessibili degli impianti attuali: nastri trasportatori, telecamere di controllo, etichettatura, stoccaggio, etc.

>Devi letteralmente raschiare il fondo per le bricioline.

Siamo sempre a cavallo di una rivoluzione industriale.
Trovo la tua analisi tremendamente fuori luogo.

 No.306

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Per questo non ho una definizione.
Di sicuro ci sarà.
Fatto sta che di sicuro è un grosso stacco rispetto alla nostra tradizione industriale dove ci si impegnava la casa in mutui bancari per comprarsi capannoni e macchinari di solito costosissimi.
Certo il sistema di concepire prodotti da far realizzare da terzisti, spesso in Cina, è figlio della globalizzazione e presta il fianco al perdere i propri brevetti e know how che verrebbe cannibalizzato dai produttori ma di sicuro il non dover più trattare con la propria mano d'opera sindacalizzata e la manutenzione dei propri impianti di produzione con i consueti costi faraonici di energia specie da noi è di sicuro una gran liberazione.

 No.307

>>303
>Cosa quando esistono i lavori intellettuali e di concetto e non solo cose manuali

 No.321

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>La pubblicità è l'anima del commercio.
A parte il fare direttamente lo youtuber, cosa che comunque è una alternativa valida per il nostro discorso, c'è da dire che ormai la presenza su youtube sia diventata imprescindibile per ogni attività di business che si rivolga a clienti (B2C per esser chiari).
Questo, oltre ad essere mera pubblicità, fidelizza i clienti, previene loro delusioni per aver acquistato prodotti che non interessavano loro e consente di fare una ricerca per lo sviluppo di prodotti futuri sulla propria clientela. Anche se qui si chiamerà community.
E inoltre fornisce un'entrata economica da Youtube stesso.
Non è poca cosa visto che di solito invece la pubblicità si paga invece di pagar te.

 No.322

>>321
>Non è poca cosa visto che di solito invece la pubblicità si paga
Gli youtuber li paghi, il tuo video in evidenza lo paghi, il tuo video in homepage costa più di 100k al giorno, la tua pubblicità in preroll al video la paghi, se sei un global brand non metti la pubblicità nei tuoi stessi video, è da pezzenti.
Quindi non ci guadagni nulla.
Ci guadagna youtube e (poco) gli youtuber.

 No.327

>>322
Ma come fai a non capire un cazzo mai?
Lo youtuber sei tu e la pubblicità è quella che arriva alla tua community.
C'è pure scritto nel post.

 No.330

>>327
Non sai scrivere.

 No.331

>>321
Friendolino Remindolino:
- "emergere" è ormai impossibile.

Youtube, Twitch, TikTok, Instagram, eccetera, sono già ultra sature di super mega personaggi che hanno milioni di subscribers e views, e l'utenza è letteralmente troppo pigra per cercare "qualcosa di meglio".

Attivano l'apps, guardano stancamente cosa propone l'Algoritmo™, chiudono l'apps. Fine.
E se seguono 10 personaggi da un milione di subscribers ciascuno, tu che stai da anni lottando per arrivare a mille o diecimila subscribers sei semplicemente inesistente.

O se anche capiti per fortunissima nelle view di centomila imbecilli, magari l'un per cento di loro ti mette pure qualche like, ma poi non ti cagano più, non si abbonano mica se non sei uno già affermatissimo e con milioni di subscribers e tutto il resto.

Anche Onlyfans e Fansly, nonostante se ne parli tantissimo (più di Tinder), è fatto al 99,9% di esimi perdenti, e allo 0,1% di gente che vede almeno venti euro l'anno. Solo poche decine di personaggi riescono a campare. E non appena la popolarità diminuisce un po'… bye bye successo.

 No.332

>>331
C'è tutto il settore delle istruzioni su fai da te o sui cazzo di gatti di merda che macina letteralmente senza fine in eterno per anni e anni.
Certo che se devi fare a gara con gli altri fenomeni da baraccone parti svantaggiato ma qui il punto è letteralmente a rovescio.
Non si sta parlando di fare lo youtuber, seppur come detto sia una possibilità, ma del fatto che per un qualsiasi business la presenza su youtube sia ormai imprescindibile.

 No.333

>>332
Qui tutorial hai ragione, feci una serie di tutorial tecnici per un mio cliente, ma più per darsi un tono che altro. Beh inaspettatamente uno di quei tutorial ha intercettato un bisogno reale, ed ha adesso qualche milione di visualizzazioni.
Ovviamente il cliente non monetizzava sui suoi video, quindi non ha sfruttato l'occasione e ora è tutto obsoleto.

 No.334

>>332
Su youtube avrebbe senso un canale di supporto di un'azienda: "il mio prodotto va manutenzionato così, per smontarlo devi fare così, per pulirlo si fa così".

Il problema è che questo fa capire ai cinesi come lo hai ingegnerizzato. E te lo copiano e migliorano (di un pochino) e poi lo vendono a metà prezzo.

 No.335

>>334
>Su youtube avrebbe senso un canale di supporto di un'azienda
Era esattamente quello, il caso. Però non si inseriscono pubblicità in quei contenuti, perché è un servizio che offri ai clienti, e se il cliente deve sorbirsi prima 2 spot da 5 secondi fai la figura del misero e gli rompi i coglioni.
Quindi in realtà, un ottimo modo per monetizzare è fare un canale di "how to" e copiare i tutorial dei maggiori marchi mondiali, vedendo quelli che hanno più visualizzazioni.

 No.337

>>334
>>335
Voi lo sapete vero che tutto quello che include il parlare di un'azienda e/o di un prodotto addirittura fino alle sponsorizzazioni di mostre e eventi, si include nella definizione di "pubblicità", vero?

 No.338

>>337
Anon, non stai capendo.
Premessa: qualsiasi azienda produttrice di qualcosa ha il proprio canale youtube, dove doce "il mio prodotto funziona così e cosà, se ti si rompe fai questo, se si blocca fai quest'altro". In questi video, l'azienda non inserisce sponsorizzazioni di terzi, ovviamente. Non ci sono preroll, né ads di 5 secondi a metà video.
Svolgimento: un'idea per fare due lire (ma proprio due) sarebbe fare TU un canale esclusivamente di tutorial, vedendo quelli che hanno più visualizzazioni (che rispondono cioè a esigenze reali) e inserirci preroll, ads do terzi etc per monetizzare

 No.347

>>331
In realtà esiste il fenomeno delle Niche Internet Micro Celebrity ovvero account youtube / twitter / Instagram ecc. con una fanbase molto fidelizzata che ti permette di realizzare discreti guadagni nel lungo termine con i giusti contenuti. Guadagni che di solito non fai con pubblicità ma tramite donazioni, abbonamenti, merchandising e roba simile.

 No.630

>>331
>Attivano l'apps, guardano stancamente cosa propone l'Algoritmo™, chiudono l'apps. Fine.
Lo zapping moderno!
>>347
Si ma non è che guadagnino poi così tanto, e in ogni caso devono, nel caso di Micro Celebrity di qualche ramo accademico come storia o linguistica, supplementare i video di Youtube a loro pubblicazioni cartacee, sponsorizzazioni di cose correlate ai loro argomenti, e altro
https://www.youtube.com/watch?v=bSQSP23MnPQ



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