>>1331Vedo una quantità di errori di metodo da ragazzino delle elementari, per cui i chiarimenti qui sotto son piuttosto lunghetti.
Tu accusi la Chiesa di essere responsabile del… modo in cui qualche cretino l'ha interpretata.
Purtroppo per te, i derivati ideologici non sono stati proposti né imposti dalla Chiesa, ma sono stati combattuti e rifiutati dalla Chiesa. Per esempio la Chiesa promuove la bontà (nel senso esclusivo di frutto della fede o necessario alla fede), non il buonismo (che è ipocrisia).
Uomini di Chiesa hanno rivalutato ogni cosa che scoprivano - dall'arte (perfino pagana) alla letteratura e al pensiero (perfino filosofia non cristiana), dalle strutture politiche (monarchia o repubblica non fa differenza, purché per il bene del popolo) a quelle economiche (non contesta le tasse ma condanna gli sprechi, ecc.). L'invenzione degli ospedali ("domus hospitalis": casa che ti dà ospitalità, perché nella mentalità pagana la malattia è una maledizione, mentre nella mentalità cattolica la malattia è un momento difficile da superare, e per superarlo c'è bisogno di aiutarti, e per aiutarti meglio c'è bisogno di ospitarti) è dovuta ai cristiani; la sanità pubblica è letteralmente un derivato della mentalità cristiana (derivato "buono", che pertanto la Chiesa ha incoraggiato: interi ordini di suore dedite ai malati e ai poveri, ecc.), e ancora non parliamo di università, di tecnologie (la Chiesa benediceva ciò che ti permetteva di avere un raccolto migliore, come i mulini, ecc.)…
Sono stati i nemici della Chiesa a rendere asfissiante ciò che la Chiesa aveva promosso come un bene (la leva obbligatoria, intesa per poter fare guerre anziché difendersi; l'anagrafe, intesa come strumento di controllo e di tassazione anziché come archivio storico popolare sui sacramenti; le cerimoniose festività civili in pompa magna, squallida imitazione di quelle religiose, ecc.). La modernità, nel rifiutare la Chiesa e la fede, ha "secolarizzato" ciò che di buono la Chiesa aveva portato (per esempio riducendo gli ospedali a una sorta di officina riparazioni, cioè togliendo la parte più umanizzante di quell'aggettivo "hospitalis": non più una casa ospitale che ti ospita e ti aiuta a superare la difficoltà della malattia - o ti aiuta a morire serenamente senza mai rifiutare la vita - ma solo un centro riparazioni, asettico, anonimo, dove è già tanto che i medici-tecnici e gli infermieri-operai ti concedano un'ora di ricevimenti al giorno, e se non hai compagnie o amici o parenti, soffri da solo, in silenzio, nella noia).
La Chiesa non è mai stata l'utile idiota del Giudaismo - tranne la neochiesa conciliare, cioè quegli uomini di Chiesa bramosi di mettersi in buona luce coi (((padroni))) pensando che questi ultimi siano capaci di gratitudine. Fino a prima del Concilio, grosso modo la questione ebraica era ben compresa - non si sono "convertiti", si prega per la loro conversione, e si sta attenti a che quelli in polemica con la Chiesa (quando non in guerra termonucleare totale contro la Chiesa) stiano alla larga dai cristiani. Il Concilio Vaticano II, però, è stato un momento "rivoluzionario" (non in senso buono, ma nel senso proprio di "rivoluzione", cioè di cambiamenti che non erano né necessari, né richiesti; altrimenti si parlerebbe di "riforma"; ma nel gergo degli storici protestanti "riforma" è il termine con cui indicavano la "rivoluzione" di Lutero; tant'è che gli storici cattolici hanno dovuto parlare di "controriforma" cattolica in opposizione a Lutero).
Il tuo errore - dovremmo chiamarlo sofisma - dipende anche dal fatto che confondi l'elemento contingente ("uomini di Chiesa", spesso incapaci, arrivisti, ignoranti, avidi, stupidi, ecc.) con l'entità "Chiesa" (incaricata, secondo esplicito comando del suo Divin Fondatore, di insegnare la fede - munus docendi -, di dirigere spiritualmente le anime - munus gubernandi -, di santificarle mediante i sacramenti - munus sanctificandi -, e nient'altro: "pascere agnelli, pascere pecorelle"). Sebbene la Chiesa sia socialmente rappresentabile dalla sua gerarchia - che può contenere gente sana di mente e perfetti imbecilli o addirittura soggetti in malafede -, l'entità Chiesa non può essere vista come un fenomeno "sociale", perché altrimenti non sarebbe durata venti secoli, ma solo qualche decennio al massimo. Perfino l'organizzatissima URSS durò una solo settantina d'anni (e ci credo: era un fenomeno sociale, politico, ideologico, perfettamente rappresentato dagli uomini che ne componevano il vertice).
Tale confusione ti porta a credere che la Chiesa sia una specie di partito politico, o di associazione filantropica, e che avrebbe le stesse (pessime) qualità degli "uomini di Chiesa" più in vista al momento. Ma questo è un errore madornale, perché ne hai dimenticato il triplice "munus". Sarebbe come avere un pessimo giudizio su un'autovettura perché dentro non c'è il frigorifero con le birre come lo hai visto in qualche film. Lo scopo di un'autovettura è quella di portarti in giro, anche con comfort, ma non c'è scritto da nessuna parte che deve avere un frigo per le birre ben carico e ben funzionante: l'autovettura è composta da motore, ruote, carrozzeria, luci, eccetera, ma nessun progetto di auto deve "per forza" prevedere il frigo birre. Non puoi fissarti su un particolare ("tali uomini di Chiesa sono succubi del giudaismo!") dimenticando il contesto iniziale, il progetto esatto, il significato (cioè il triplice munus).
Dunque, se ti poni in un'ottica onesta - quella di considerare la Chiesa per ciò che è (insegnare, guidare spiritualmente, santificare) - capisci subito l'equivoco in cui sei incappato. E capisci che è un dato di fatto che (((loro))) sono semplicemente gente che non si è convertita pur essendo stata "popolo eletto" a suo tempo; e che quando tali "non convertiti" si attivano contro la Chiesa, contro la civiltà, contro il buonsenso, la risposta (in termini di magistero pontificio) non poteva che essere "impia iudaeorum perfidia" (da notare che in latino "perfidus" deriva da "per + fides", cioè "qualche problema sulla fede"; è solo in italiano che il termine ha assunto il significato di "cattiveria gratuita").
Quando gli ebrei vengono perseguitati, è ovvio - quantomeno per empatia - che i cristiani vogliano liberarli e trattarli da fratelli; quando invece sono (((persecutori))), è altrettanto ovvio - quantomeno per la stessa empatia nei confronti della gente perseguitata - che i cristiani vogliano creare distanze di sicurezza.
E ti verrà pure da ridere al vedere come certi leccaculo (tipo Ravasi) dopo aver tanto leccato per tutta la vita non hanno avuto né da (((loro))) né dalle massonerie l'ambito premio (il trono di Pietro).
Insomma, ti sei letteralmente innamorato di una teoria completamente campata in aria, proprio perché campata in aria ma magari sciorinata in maniera elegante. Capitò anche a me, da ragazzino, e ci volle qualche annetto per convincermi - a suon di evidenze sempre più fastidiose - che ero completamente dalla parte del torto.