>>1954Marco è partito per lavoro.
Alice lo ha accompagnato per la prima volta alla stazione ed è tornata a casa sua.
>alice parla di sé in terza personaStasera è la seconda sera che dorme da lui, che Marco non c’è.
>alice si è installata a casa di lui e non si schioda piùSi sentono prima di cena poi lei si mette a cucinare.
Apre il cassetto delle pentole e quello degli utensili.
E vi ritrova i mestoli comprati nel viaggio in Spagna nel 2018.
>giustamente, ad alice "mi piace viaggiare" e "lo shopping"Il frigorifero è vuoto: sono mesi ormai che fa la spesa con Marco.
>lei carica il carrello, lui paga, lui porta le sportine, lui sistema le cibarie in casaMa un piatto di pasta lo si può mettere su, sempre.
Così comincia a cucinare, sola nella sua cucina
A casa di marco si è sentita a suo agio fin dalla prima sera.
>ovvio, si è "accasata", si è virtualmente impadronita della casaMa questa è casa sua.
>casa ufficialmente di marco, ufficiosamente di aliceAssapora lentamente tutti i gesti.
>"casa nostra, cioè casa mia, eheheh!"L’olio sul fondo della padella.
L’acqua, il sale, il soffritto di cipolla: che meraviglia l’odore del soffritto di cipolla!!
Il rosso dei pomodori.
Il verde del basilico.
Quanto tempo è che Alice non si ritrovava da sola a casa? Non di passaggio, non di fretta?
Lì, a casa sua, come quando viveva da sola?
Alice ha vissuto da sola per 12 anni, c’erano degli uomini, ma passavano.
>se la trombavano, e passavano oltre>e lei non capiva come mai, pur concedendosi, non riusciva a farli innamorare, non riusciva a convincerli a prendersela in casa, cioè a cederle mobili e immobili per il solo privilegio di essersela trombataMarco si è fermato e loro hanno condiviso un poco di vita.
>lui è stato più simpcuck, non se ne è scappato dopo la trombata, non è riuscito a schivare i ricatti morali di leiHanno cominciato a fare un pezzo di strada assieme: faticoso ma bello.
>faticoso e costoso per lui, perciò bello per lei che non faceva altro che shopping e viaggi a spese di luiMa stasera, dopo tanto tempo, Alice è di nuovo sola.
>marco ha dovuto accettare una trasferta fuori per racimolare qualche soldo in più, che ormai il suo conto in banca rasenta il rossoE ricorda che è capace di stare da sola.
>"posso mollare marco quando voglio… ma se lo mollo con un divorzio, questa casa diventa mia!"Che sa trarre piacere dalla sua solitudine che ha imparato a abitare, a rendere bella.
>"ho casa sua tutta per me, tutta mia!"E mentre i pomodorini appassiscono e la pasta fa le capriole nell’acqua che bolle,
Alice capisce che la sua solitudine è il dono più grande che può fare a Marco.
>marco ha mollato soldi e casa, lei contraccambia con… uh… "dono a marco la mia solitudine, e non deve nemmeno lamentarsi, perchéquesto è il dono più grande che posso fargli, eheheh!"Non esistono in giro molte donne capaci di stare da sole, che sono state sole così a lungo.
>sono talmente incapaci che vanno concedendosi ad ogni pisellone benestante sperando che il sesso gli provochi un innamoramento“La mia solitudine, ti regalo la mia solitudine” gli dirò appena lo vedrò.
>"Mavvaffanculo, va'!" gli dirà lui come rispostaPensa sorridendo Alice, mentre scola la pasta
>marco non ci troverà niente da ridere, nemmeno di sarcasmoLa mia solitudine: ti regalo la capacità che ho di lasciarti lo spazio.
>"Mavvaffanculo, va'!"