>>90303Le femmine non vanno mai approcciate sul posto di lavoro, tanto più se lavorano a contatto col pubblico.
Un mucchio di chaddoni l'avranno già approcciata e qualcuno ci avrà fatto anche le porcellonerie.
La ciubbitudine, poi, è un redflagguccio da non sottovalutare, perché manifesta una scarsa autodisciplina.
Che cazzo te ne fai di una femmina che nel giro di qualche anno sarà tutta dolori e malattie e problemi di salute?
BTW finché il tuo obiettivo è castigare puttanoni, creperai di solitudine.
Capisco che la tua età mentale da dodicenne non coincida con la tua età anagrafica da venticinquenne.
Però mi degno di elargirti qualche prezioso consiglio qui.
Approcciare femmine è uno schema perdente. È come voler diventare ricchi giocando al casinò o al superenalotto.
Occorre dunque la tattica opposta: costruire il modo di farsi approcciare. Una femmina che ti approccia volontariamente, è una che al 50% non ti scarterà.
Invece, una femmina che viene approcciata, è una che al 99% ti scarterà.
Per aumentare le tue chance devi dunque ideare il modo per farti approcciare.
Devi idearlo tu, sulla base delle circostanze e delle possibilità.
Credimi, una battaglia in alto mare non si vince coi carriarmati.
Ma anzitutto devi strategicamente definire l'obiettivo.
La tattica non serve a nulla senza la strategia.
E la strategia è avere sempre ben chiaro l'obiettivo e i mezzi per riuscirci.
La proverbiale vittoria di Pirro fu risultato di una grande tattica con un errore strategico.
La strategia non può includere il trombare.
Devi spazzar via la foga di trombare.
Sì, dico a te.
Toglitelo dalla testa, perché anche se ci riuscissi, poi rimarresti vincolato a circostanze fastidiosissime, da inutile e autodistruttiva vittoria di Pirro.
L'obiettivo strategico può essere solo la relazione a lunghissimo termine.
Quella in cui si condivide tutto. Quella in cui la grande e frequente trombata è una normale parte integrante della relazione, non un benefit che ti viene venduto a prezzo elevatissimo e sempre più crescente (prezzo che di volta in volta sarà composto da un mix di soldi, dignità, scelte di vita, e altre cose "costose").
Troppi si sono rovinati la vita perché mentre cercavano una compagna di vita hanno trovato una sciacquetta "che me la dà! capisci? me la dà!", e dopo qualche trombata si sono accorti di essere in trappola.
Letteralmente in trappola.
La vittoria di Pirro, oppure, nel caso loro, la vittoria del Pirla.
Una compagna di vita ovviamente non la si trova nei luoghi frequentati da Sciacquette (cioè dating, bar, palestre, discoteche, erasmus…), solo il Pirla può pensare di gestire per una vita intera una sciacquetta, solo il Pirla pensa a come trombare "e poi per il resto si vedrà".
Il problema del libertinismo sessuale attualmente in vigore è che le femmine, dopo aver cavalcato per interi decenni la giostra del cazzo, cercano una storia seria solo quando sono vecchi rottami dalle uova marce.
Dopo averla data via gratis senza sosta, cercano qualcuno disperatamente a corto di sesso e di compagnia.
Come parassiti, come scammers.
Oggi le rare femmine che cercano una storia seria senza cavalcare, le trovi solo in due posti.
Il negozietto/supermercato e la parrocchia.
Che sono posti frequentati anche da certe Sciacquette, per cui occorre comunque massima circospezione.
Ovviamente l'approccio può essere solo indiretto. Cioè devi creare una situazione per cui sia lei a fare il primo passo.
Per questo devi essere lì presente, moltissime volte, almeno finché lei ritenga normale vederti lì.
Ma non devi approcciarla tu, perché lei è anche convinta di non dover sfigurare davanti agli astanti, cioè è convinta di dover respingere ogni tentativo di approccio, "altrimenti cosa penseranno gli altri che frequentano questo posto?"
Deve ritenere normale vederti lì, fino al punto in cui troverà normale salutarti, o rispondere a un saluto. O anche soltanto ad un cenno.
Dunque occorre essere "cliente fisso" dell'esercizio in questione, ma senza strafare.
Occorre che ti vedano spesso, a orari abbastanza prevedibili (tipo il mercoledì pomeriggio).
Occorre lunghissima pazienza nell'approccio.
A gennaio 2022 fai un cenno.
A settembre successivo scambi una parola innocua e senza contatto visivo.
A giugno successivo fai distrattamente un salutino, anche stavolta a distanza di più di 3 metri.
Una settimana dopo fortuitamente la noti dall'altra parte della strada mentre va a far pilates (come al solito in ritardo), incrociate per un attimo lo sguardo ma non fai alcun cenno né saluto.
Due mesi dopo, ad agosto, lei sta attraversando sulle strisce e la lasci passare e le sorridi ma senza la pretesa che lei debba notarlo.
E ora siamo a novembre, sono passati quasi due anni, ma non hai fretta.
>un momento, un momento, come sai del pilates?Eri nei pressi di lei nel reparto biscotti del supermercato e hai accidentalmente sentito che diceva al telefono "venerdì alle 21 non posso, che ho pilates".
Hai googlato tutte le palestre dei dintorni.
Hai escluso quelle che non prevedono pilates almeno il venerdì.
Hai escluso quelle lontane o che ci si arriva per strade buie.
Hai escluso quelle che erano chiuse per lavori.
L'unica rimasta fa pilates dalle 18 alle 22.
E lei non poteva che andare lì.
Ritardataria.
E proveniva dalla strada dopo l'incrocio, cioè abita lì nei pressi della piazza, che è anche a metà strada col supermercato.
Non conviene aspettarla all'uscita dalla palestra.
Non conviene nemmeno farsi vivo altre volte nei dintorni del pilates.
Il terreno di gioco è ancora il supermercatino.
La sfida continua.